La questione del registro elettronico sta mettendo in difficoltà molte scuole, soprattutto quelle del primo ciclo.
In molte scuole superiori la novità è stata introdotta già negli anni passati, ma adesso sta scattando l’obbligo per tutti.
Anche se, a dire il vero, la questione andrebbe approfondita proprio sotto l’aspetto normativo.
In effetti è vero che l’art. 7 (commi 29 e 31) del DL 95/2012 parla di pagelle e registri on line obbligatori a partire dal 2012/2013, ma è anche vero che il comma 27 stabiliva che il Miur avrebbe dovuto adottare entro la fine dell’anno un “Piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative”
Piano che probabilmente avrebbe dovuto fornire alle scuole anche il software necessario per gestire pagelle e registri. E così molte scuole si stanno rivolgendo al libero mercato con conseguente aggravio di spesa per i già magri bilanci scolastici (oltretutto se il Miur – come è probabile – dovesse fornire il software, per dirigenti scolastici e dsga ci sarebbe anche il rischio di incorrere in una ipotesi di danno erariale).
Senza considerare poi gli aspetti pedagogici.
Per esempio l’introduzione di registri elettronici anche nella primaria potrebbero in qualche modo “costringere” i docenti di primaria ad utilizzare i voti anche in corso d’anno in modo da consentire una gestione pressoché automatizzata della pagella a fine quadrimestre.
Una innovazione tecnica apparentemente “neutra” potrebbe insomma provocare cambiamenti significativi nella pratica didattica quotidiana.
Tutta da verificare è poi la problematica relativa alla sicurezza dei dati e al rispetto delle norme sulla privacy.
Non è da escludere che nei prossimi mesi il Miur intervenga sulla materia con un apposito provvedimento; anche per questo la Flc-Cgil già da tempo sta suggerendo alle scuole di procedere con molta cautela e senza fretta.
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