Sul caso della sentenza del giudice del lavoro di Bari che ha accolto il ricorso di una docente di Barletta sanzionata dal proprio dirigente per non aver compilato il registro elettronico interviene il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti.
Non c’è obbligo se manca la strumentazione
Commenta il coordinatore Di Meglio: “Mi pare una sentenza particolarmente importante che può fare da apripista per affrontare casi analoghi”.
I fatti sono questi: la docente non aveva compilato il registro elettronico perchè le sue aule erano sprovviste di adeguata strumentazione. Il giudice ha anche rilevato che la scuola non può “pretendere” che i docenti compilino il registro ricorrendo a PC o tablet personali.
“Sono convinto che la sentenza potrà servire ad affrontare meglio il problema del registro elettronico in tutte le scuole d’Italia – aggiunge Di Meglio – In particolare mi auguro che possa risolvere anche il caso di quella scuola di Catania dove addirittura 5 docenti sono stati sospesi dall’insegnamento e dal servizio nonostante che la scuola non sia dotata di attrezzature adeguate”.
Ma sul caso di Catania Di Meglio è andato anche oltre ed ha scritto alla dirigente scolastica invitandola a revocare la sanzione disciplinare.
Gilda interviene ancora sul caso di Catania
Nella lettera indirizzata alla preside della scuola catanese “Di Meglio – si legge in un comunicato ufficiale della Gilda – rileva che, dagli atti esaminati, non risulta esistano i presupposti giuridici per rendere obbligatoria l’adozione del registro elettronico. Oltre ai computer, infatti, mancano la delibera degli organi collegiali, il regolamento attuativo nazionale e il parere del Garante della privacy”.
Come abbiamo avuto modo di rilevare in diverse circostanze sull’obbligo da parte dei docenti di compilazione del registro elettronico non mancano i dubbi, soprattutto perchè – al momento attuale – manca ancora il parere del Garante della Privacy.
Ma c’è anche un altro aspetto decisivo: in caso di attrezzature informatiche carenti i docenti non sono certamente tenuti a sopperire con strumenti personali.
E’ possibile che d’ora in avanti il problema del registro elettronico diventi anche materia di contrattazione di istituto, nell’ambito del tema del diritto/dovere di connessione come previsto dal recente contratto nazionale di lavoro.