Il sistema scolastico anglosassone presenta numerose complessità in corso dovute sia alle carenze in termini di capitale umano, infrastrutture e formazione continua degli studenti. In primis il ricambio generazionale risulta incredibilmente problematico: le recenti proteste – svoltesi dallo scorso agosto a novembre inoltrato – hanno portato alla luce la concreta complessità sempre in crescita della professione docente, che difatti risulta sempre meno attrattiva. il personale ha dunque raggiunto un’anzianità considerevole e sostituirlo con docenti giovani, qualificati, brillanti e soprattutto motivati da una missione di certo non troppo remunerativa risulta essere un’impresa non ardua. Le infrastrutture sono sempre più carenti: non di recente un solaio in una palestra ha ceduto investendo – e ferendo – cinque studenti ed un docente. Gli appalti e la privatizzazione della manutenzione sempre più irregolare comporta una deformazione indotta della pianificazione ed esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria specie nel lungo periodo. Figura inoltre, non ultima o marginale per importanza, la questione della dispersione: oltre 140.000 studenti, dall’ultimo report condiviso dal Ministero dell’Istruzione locale, risultano perennemente assenti. L’Ente sta inoltre disciplinando l’assunzione e la formazione di tutor specializzati vicini alle famiglie in difficoltà per garantire l’inserimento dei giovani in classe senza sforzi.
Aumentare la frequenza e affrontare le assenze persistenti è al centro delle nuove misure più forti lanciate oggi con il ritorno degli alunni a scuola nel Regno Unito per l’anno scolastico in corso. Più di un milione di giovani saranno supportati nell’istruzione regolare come parte di un’importante espansione dei centri di frequenza diretta, che forniscono una gamma di supporto su misura alle famiglie e agli alunni per aumentare il tempo trascorso a scuola. Ci saranno 18 nuovi centri di frequenza in 6 regioni, portando il totale a 32 nell’intero paese e vedrà quasi 2.000 scuole supportate direttamente a contrastare l’assenza persistente tipica della dispersione scolastica. Gli hub sono gestiti da scuole con un’eccellente frequenza che condividono idee pratiche con altri istituti primari, secondari, alternativi e speciali in Inghilterra che hanno bisogno di aiuto per aumentare la loro frequenza. Dalle iniziative di coinvolgimento diretto degli alunni, come i club per la colazione e le attività extrascolastiche, al miglioramento dei processi e all’analisi dei dati sulla frequenza, le scuole hub leader forniscono una gamma di supporto alle scuole che possono adattare ai propri alunni e alle famiglie. Il governo sta inoltre aumentando il sostegno diretto offerto ai giovani e alle loro famiglie con l’espansione del programma pilota di tutoraggio della frequenza con il supporto degli istituti più virtuosi.
Con un investimento massimo di 15 milioni di sterline, in 3 anni, questo programma dovrebbe fornire secondo il Ministero un sostegno intensivo diretto a più di 10.000 alunni persistenti e gravemente assenti e alle loro famiglie. Il programma vedrà mentori qualificati che lavoreranno in altre 10 aree a partire da settembre 2024. Questi territori si aggiungono al programma pilota esistente con Barnardo’s che è già operativo a Middlesbrough, Doncaster, Knowsley, Salford e Stoke on Trent, aree gravemente colpite dalla dispersione che nei casi più gravi raggiunge il 28 %. In Italia esiste un sistema di tutoraggio incrociato allestito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dato che l’assenza cronica dalle lezioni potrebbe inevitabilmente ripercuotersi sulle reali possibilità dello studente interessato di trovare un’occupazione soddisfacente. Gli assistenti sociali a sostegno dei gruppi familiari in difficoltà sono sempre troppo ridotti – basti pensare che nel Mezzogiorno e specie nelle Isole – e spesso non in grado di occuparsi di una crisi sociale sempre più dilagante. Basti leggere un rapporto delle maggiori sigle sindacali – CGIL nella fattispecie – per comprendere che per raggiungere il livello di galleggiamento di servizio effettivo risultano mancanti 3216 unità. A scuola sono tuttavia presenti i tutor – la cui attività è svolta da un docente esperto o personale specializzato – che si occupa dell’orientamento in ingresso, in uscita e del sostegno diretto durante il percorso formativo.
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