Di questi tempi, in Inghilterra, insegnare a scuola non è tra le mete più ambite dai laureandi in matematica. Si fa, dunque, sempre più difficile il reclutamento di personale competente e gli alunni ne risentono in termini di motivazione e di apprendimenti.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto sull’efficacia dell’insegnamento della matematica pubblicato pochi mesi fa in Inghilterra. Al Ministero cercano di correre ai ripari: la matematica è la disciplina trasversale per eccellenza, di importanza strategica cruciale per tutto il curricolo, dalla geografia all’informatica ed è necessario che il suo insegnamento sia qualitativamente elevato. E’ quanto sostiene Charles Clarke, ministro dell’Istruzione, che ha una ricetta semplicissima per risolvere il problema, la più antica del mondo: attrarre a scuola il maggior numero di laureati in matematica offrendo loro stipendi da favola.
Infatti, benché gli stipendi dei docenti inglesi siano nettamente superiori ai nostri, la scuola non è di certo il massimo traguardo per un laureato in matematica che, soprattutto se brillante, può ambire a ben altro. Proprio per questo il Ministro ha condito la sua lenza con un’esca alla quale è difficile resistere: da sei a settemila sterline di borsa per il periodo di formazione all’insegnamento e un salario minimo, una volta entrati nei ruoli, di 40.000 sterline! Un sogno per centinaia di migliaia di docenti europei – italiani in testa – che non ci penserebbero due volte ad accettare un’occasione del genere. Saranno ugualmente allettati i matematici inglesi?