Innanzitutto il Cnpi – che ha espresso un proprio parere in merito – nel corso dell’ultima seduta del 14 marzo – parla di "diffuso disagio" riferendosi alla procedura seguita dal MPI per raccogliere elementi di valutazione.
Come si ricorderà il MPI aveva fatto circolare il testo della bozza sulla rete Intranet delle scuole ed aveva chiesto alle scuole stesse di inviare pareri e suggerimenti.
La procedura era stata criticata anche dall’ANP, ma per motivi opposti a quelli del CNPI. Secondo l’Associazione nazionale presidi – infatti – non era opportuno richiedere pareri in modo indiscriminato su un atto ritenuto di carattere altamente tecnico.
Il Cnpi – al contrario – critica la decisione ministeriale in quanto "la rete Intranet non garantisce ancora una agibilità totale per tutte le scuole e da parte di tutto il personale della scuola, non individuabile soltanto nelle figure dei capi d’istituto e dei responsabili amministrativi".
Ma – sotto sotto – c’è forse un po’ di disappunto dovuto al fatto che "il MPI non ha ritenuto necessario un coinvolgimento del C.N.P.I."
Nella sostanza il Cnpi sembra non condividere molto l’ipotesi che sta alla base dell’intero provvedimento: le competenze degli OO.CC. escono infatti piuttosto ridimensionate dal nuovo regolamento mentre emerge un ruolo più forte del dirigente scolastico (per esempio non piace al Cnpi l’idea di cancellare di fatto le Giunte esecutive).
Ma la critica del massimo organo collegiale del nostro sistema scolastico è radicale e tocca l’intero impianto del regolamento "che – si legge nel testo del parere approvato – vede cumulati nella figura del dirigente scolastico oltre ai poteri di gestione anche quelli relativi alla politica d’indirizzo nella gestione delle risorse".
Secondo il Cnpi – insomma – il regolamento non rispetta affatto il principio di divisione tra i poteri d’indirizzo, spettanti al consiglio dell’istituzione scolastica, e di gestione che dovrebbe essere prerogativa del dirigente scolastico.
Ma se l’impianto complessivo non è condiviso dal Cnpi, qualche apprezzamento – qua e là – nella relazione si può pure trovare: piace per esempio la "semplificazione" della gestione amministrativo-contabile che si concretizza soprattutto nel superamento delle rigidità nella destinazione delle risorse e nella eliminazione del farraginoso sistema di approvazioni/autorizzazioni.
Il Consiglio Nazionale dà anche qualche suggerimento concreto per migliorare il regolamento e per renderlo più facilmente applicabile (per esempio propone di integrando il testo regolamentare con allegati contenenti i fac-simile delle varie tipologie contrattuali) e – in ogni caso – chiede che il regolamento stesso entri in vigore non fra sei mesi ma nel settembre del 2001.
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