Il nuovo Regolamento di contabilità delle scuole è appena stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e già c’è qualcuno che ne chiede la modifica.
Nella giornata del 21 novembre i tecnici del Miur hanno incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per presentare il testo del regolamento e si sono trovati di fronte alla protesta pressoché generalizzata su punti decisivi del provvedimento.
Una delle questioni più complicate riguarda la disposizione contenuta nell’articolo 39 in base alla quale, d’ora in poi, i dirigenti scolastici potranno adottare interventi di manutenzione ordinaria dell’edificio scolastico salvo chiedere all’ente proprietario il rimborso delle spese sostenute.
Il fatto è – osservano tutti i sindacati – che dal “potranno” al “dovranno” il passo è davvero breve e c’è il rischio che il dirigente che non interviene possa essere chiamato in causa dalla autorità giudiziaria in caso di danni a cose o persone derivanti dal mancato intervento.
“Unitamente alle altre organizzazioni sindacali – sottolinea Maddalena Gissi, segretaria nazionale della Cisl Scuola – abbiamo rappresentato la difficoltà delle scuole ad affrontare in tempi brevi il nuovo impianto, senza che sia stata effettuata la necessaria formazione. L’emanazione del Regolamento richiede inoltre l’aggiornamento del Regolamento di Istituto, che dovrà essere conformato alle nuove previsioni anche in tema di attività negoziale, e del Regolamento per la gestione del patrimonio e dell’inventario”.
In proposito la FLC CGIL ha già chiesto il differimento dell’applicazione del nuovo Regolamento al 1° gennaio 2020, mentre l’Amministrazione ne ha disposto l’entrata in vigore già dal prossimo gennaio.
Alla Flc-Cgil non piace per nulla neppure la ridefinizione dei poteri dei revisori: “Inaccettabile – sostiene il sindacato di Francesco Sinopoli – che ai revisori dei Conti (art 51) si diano poteri di sindacare sulle scelte didattiche delle scuole affidando loro la potestà di verifica della coerenza nell’impiego delle risorse in funzione degli obiettivi individuati PTOF”.
Al regolamento, gli uffici del Ministero hanno lavorato per mesi, anzi per anni: il testo attuale era stato già sottoposto al parere del CSPI e del Consiglio di Stato un anno addietro. Alla formalizzazione del documento si è arrivati solo nelle ultime settimane perché è stato necessario acquisire anche il parere dei tecnici del MEF.
Di tutt’altro avviso rispetto ai sindacati è il deputato 5S Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera che sulla sua pagina FB scrive:
“Il ministero dell’Istruzione ha emanato un nuovo Regolamento amministrativo-contabile delle scuole, documento che sostituisce il vecchio regolamento del 2001, ormai superato, e che è improntato su due principi: maggiore chiarezza e trasparenza, semplificazione ed efficienza della spesa.
Tra pochi mesi, le famigli e italiane potranno sapere come le scuole spendono i loro contributi volontari. E in futuro i bilanci degli istituti verranno pubblicati sul web.
Un altro motivo per esultare per il cambiamento e per il ritorno della normalità nel nostro Paese”.
Per amore di verità va detto che la pubblicazione del bilancio non è una novità di questo regolamento ma era già prevista in precedenza.
E anche sull’utilizzo dei contributi volontari il Miur era intervenuto con una nota in cui si chiariva che ai genitori devono essere fornite adeguate informazioni sul loro utilizzo.
Quanto al “cambiamento” di cui parla Luigi Gallo va rilevato che il nuovo regolamento era stato licenziato nel febbraio scorso in occasione di una delle ultime sedute del Consiglio dei Ministri del precedente Governo.
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