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Regolamento elevazione dell’obbligo

Con il decreto interministeriale 9 agosto 1999, n. 323, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 218 del 16 settembre è stato emanato il "Regolamento per l’attuazione dell’articolo 1 della legge 20 gennaio 1999, n.9, contenente le disposizioni urgenti per l’elevamento dell’obbligo d’istruzione".
All’obbligo scolastico si adempie, quindi, frequentando le scuole elementari, medie e il primo anno delle scuole superiori. Naturalmente si intenderà compiuto il percorso dell’obbligo scolastico quando l’alunno avrà conseguito la promozione al secondo anno. Chi non l’abbia conseguita è prosciolto dall’obbligo se, al compimento del quindicesimo anno di età, dimostri di aver osservato per almeno nove anni le norme sull’obbligo scolastico.  Per il primo anno di scuola superiore non sono previste tasse di iscrizione e di frequenza. L’innalzamento dell’obbligo scolastico è esteso anche agli alunni portatori di handicap. Per loro, il completamento dell’obbligo è consentito anche fino al raggiungimento della maggiore età. Nel regolamento si fa riferimento alle iniziative e alle finalità istituzionali della scuola media, atte a preparare la prosecuzione del percorso scolastico negli istituti della scuola secondaria di secondo grado, in prospettiva del raggiungimento della qualifica professionale. Il primo anno di scuola superiore sarà caratterizzato da una flessibilità che permetterà all’alunno di rivedere le proprie scelte. Quest’anno "cuscinetto" permetterà di verificare la coerenza tra l’indirizzo scelto e potenzialità e le attitudini individuali dell’allievo. Inoltre, con un adeguato piano didattico gli studenti saranno sostenuti e orientati a passare ad altro indirizzo. Per il passaggio occorrerà un "nullaosta" che consiste in una certificazione attestante l’acquisizione delle conoscenze, delle capacità e delle competenze necessarie al passaggio. Nel regolamento sono previsti anche progetti di interazione fra istruzione e formazione professionale, oltre ad iniziative sperimentali tra istituzioni scolastiche e centri di formazione professionale.

Alfio Patti

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