Il mistero che finora ha avvolto il ritardo nella pubblicazione del Regolamento sul primo di di istruzione è finalmente svelato: lo si capisce leggendo la deliberazione n. 12 adottata l’11 giugno scorso dalla Corte dei Conti – Sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo.
La decisione, resa nota solo nelle ultime ore, è stata lunga, complessa e sofferta.
Dalle premesse del provvedimento si possono conoscere dati ed elementi che finora si potevano solo intuire: intanto veniamo a sapere che il Regolamento è stato controfirmato dal Presidente della Repubblica il 20 marzo e che fin dal 29 aprile la Corte dei Conti aveva sollevato diverse obiezioni.
Le più significative riguardavano tre questioni: il regolamento presuppone come atto preliminare l’adozione del Piano programmatico che invece era stato trasmesso solamente come “schema” e non come atto definitivo; mancano le motivazioni che chiariscano il non accoglimento delle osservazioni e delle proposte emendative formulate dalla Conferenza unificata; nel decreto sono state inserite norme relative alla scuola dell’infanzia, mentre la delega contenuta nell’articolo 64 della legge 133/08 non faceva alcun riferimento a questo ordine di scuola.
Dopo la data del 29 aprile fra Corte dei Conti e Ministero dell’Istruzione si è aperto un fitto scambio di richieste di chiarimenti e relative risposte che si è concluso con l’udienza dell’11 giugno nel corso della quale l’organo di controllo ha esaminato definitivamente la questione accogliendo, in sostanza, le controdeduzioni del Governo.
Per quanto concerne il Piano programmatico il Ministero ha chiesto alla Corte di esaminarlo contestualmente al Regolamento stesso; la Corte ha accolto la richiesta decidendo – si legge testualmente nella delibera – di attuare “la sanatoria del provvedimento invalido attraverso il riconoscimento, in via di convalida, della sua legittimità”.
La questione del mancato accoglimento delle proposte della Conferenza unificata è stata risolta in modo più semplice: il principio per cui in tali casi l’Amministrazione statale ha l’obbligo di motivare adeguatamente le proprie decisioni risulta rispettato – ammette la Corte dei Conti – in quanto al Regolamento risulta allegato il verbale della seduta della Conferenza nella quale il Governo chiariva in modo molto articolato i motivi per cui gli emendamenti non potevano essere accolti.
Per quanto concerne infine l’inserimento nel Regolamento di norme relative alla scuola dell’infanzia la Corte dei Conti osserva che “il riordino dell’assetto ordinamentale del sistema scolastico richiede una riorganizzazione coerente delle ‘Indicazioni per il curricolo’ della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, tra di loro strettamente connesse, ai fini di una ricognizione esaustiva della disciplina di ciascun ordine di studio, ivi compresa la scuola dell’infanzia”.
Dopo due mesi di serrato confronto con il Ministero, la Corte dei Conti ha così deliberato di “ammettere al visto” il Regolamento sul primo ciclo.
E adesso si aspetta solamente la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
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