Via libera del Cnpi alla bozza di Regolamento sulla valutazione: il parere, espresso nella seduta del 17 dicembre scorso, è stato votato a maggioranza, mentre la componente eletta nelle liste Cgil e Cidi ha presentato un parere alternativo che è stato respinto (per inciso: ulteriore segnale della frattura sempre più evidente fra il sindacato di Mimmo Pantaleo e le altre organizzazioni).
Pur eccependo su diversi aspetti del Regolamento, dopo un ampio dibattito, il Cnpi ha deciso di esprimersi favorevolmente anche nel tentativo di convincere il Ministro ad apportare qualche significativa modifica al provvedimento che, a questo punto, dovrà essere esaminato dal Consiglio di Stato per i profili di legittimità.
Il Cnpi si è soffermato in particolare sulla pratica quotidiana della valutazione nella scuola primaria e sul tema della certificazione delle competenze.
Sul primo punto il Regolamento “suggerisce” che i docenti estendano l’uso del voto decimale anche alla valutazione da farsi giorno per giorno: il Cnpi eccepisce tuttavia che tale interpretazione non è rispettosa neppure delle disposizioni contenute nella legge 169 la quale detta norme in materiale di valutazione periodica e finale ma non in fatto di valutazione formativa in itinere (ed è molto improbabile che una legge possa intervenire su una materia come questa che ha a che fare non solo con l’autonomia delle istituzioni scolastiche, ma forse anche con la libertà di insegnamento).
Sulla questione della certificazione delle competenze il Cnpi richiama la necessità che il regolamento faccia riferimento anche all’ampia normativa europea in materia e alle stesse norme già esistenti in fatto di obbligo scolastico.
Inoltre la certificazione delle competenze pone secondo il Cnpi due difficoltà: “la prima, di carattere generale, perché in tutti i documenti dell’UE, è espressa con articolati descrittori di livello; la seconda deriva dalla coesistenza della valutazione in decimi e la possibilità di articolarla in livelli, con il rischio che prevalga l’ ovvia e meccanica corrispondenza tra voto e livello”.
Ma ci sono anche altri aspetti che secondo il Consiglio nazionale andrebbero valutati con maggior attenzione al momento della approvazione finale del provvedimento.
Per esempio tutto il Regolamento sottolinea l’importanza della collegialità nella valutazione; ma questa è una contraddizione, se ci si riferisce alle classi di scuola primaria che funzioneranno con il “maestro unico”: anche in questi casi – propone il Cnpi – bisognerebbe individuare forme di “collegialità stabile e garantita”.
“Ed è logico – si legge nel testo del parere – che lo scrutinio veda coinvolto a tutti gli effetti, come avviene nella secondaria, anche il dirigente scolastico con diritto di voto”.
Come si può intuire, un parere favorevole non privo di dubbi. Vedremo nelle prossime settimane se il Ministro vorrà scioglierne almeno qualcuno.
Per visionare il Parere del Cnpi consulta il box “Approfondimenti” presente in questa pagina.