Regolamento supplenze: va cambiato e anche in fretta
Che il problema della nomina dei supplenti nella scuola primaria e in quella dell’infanzia sia diventato esplosivo è fuori dubbio.
Qualche giorno addietro intervenendo a Torino in un incontro con RSU e candidati alle elezioni dei prossimi giorni, persino il segretario nazionale di Cgil-Flc Enrico Panini ha ammesso che ormai nella stragrande maggioranza delle scuole del territorio nazionale per garantire la continuità del servizio scolastico i dirigenti sono costretti a “dimenticare” almeno in qualche circostanza le rigidità del regolamento in vigore.
E, sempre in Piemonte, sta facendo parlare la presa di posizione di un gruppo di dirigenti scolastici che hanno dichiarato che, d’ora innanzi, per garantire il funzionamento della scuola, dopo aver esperito ogni ragionevole tentativo di nominare personale regolarmente iscritto in graduatoria, nomineranno insegnanti dichiaratasi disponibili ma non inseriti nelle graduatorie provinciali.
Le difficoltà nella copertura delle assenze sono note da tempo e sono legate soprattutto alla mancanza di qualunque forma di “penalizzazione” per il personale inserito in graduatoria che non accetta la supplenza e alla mancanza di disposizioni specifiche per le supplenze di brevissima durata; così che la procedura che le scuole devono seguire per coprire una supplenza di un giorno o due deve essere perfettamente identica a quella da utilizzare per supplenze di qualche mese.
Uil-Scuola nelle settimane scorse aveva molto insistito su un aspetto: basterebbe realizzare un adeguato sistema informatizzato che consenta alle scuole di procedere alla copertura dei posti senza dover interpellare telefonicamente decine (alle volte centinaia) di supplenti inseriti in graduatoria.
In realtà la proposta del sindacato di Massimo Di Menna potrebbe avere una sua utilità, ma non risolverebbe alla radice il problema legato alle disposizioni contenute nel regolamento.
Al Ministero ne hanno ormai piena consapevolezza, tanto che per martedì prossimo è stata organizzata una riunione alla quale sono stati invitati a partecipare le rappresentanze sindacali dell’ area V (quella dei dirigenti scolastici), l’Andis ed altri soggetti che, secondo l’Amministrazione, potrebbero fornire un proprio contributo alla soluzione del problema.