Milioni di bambini e giovani non stanno sviluppando le competenze necessarie per uscire dalla povertà. La crescita della tecnologia e la gamma sempre più ampia di attori che forniscono apprendimento online significa che possiamo offrire opportunità di apprendimento ovunque e in qualsiasi momento. Ma più della metà dei bambini e dei giovani del mondo sono dalla parte sbagliata del divario digitale, sono queste alcune della drammatiche osservazioni dell’UNICEF, che ha lanciato la sua campagna “Reimagine Education” per rispondere alla crisi dell’istruzione, per dare a bambini e giovani uguale accesso ad un apprendimento digitale di qualità. Secondo i dati della Banca Mondiale questa generazione di bambini e giovani vedrà una perdita di dieci trilioni di dollari di guadagni per tutta la vita.
Abbiamo urgente bisogno di reimmaginare l’istruzione, dicono all’UNICEF, da qui il titolo delle iniziative che intendono a livello globale promuovere un tipo di istruzione moderna, che dovrebbe costruire e accreditare le competenze di base, così come le competenze per la vita, di cui i giovani hanno bisogno per il loro futuro lavorativo e per impegnarsi in modo produttivo nelle loro comunità. Questo significa collegare ogni bambino e ogni giovane – circa 3,5 miliardi di persone entro il 2030 – a soluzioni digitali di livello mondiale per un apprendimento.
La campagna di UNICEF chiede che i bambini e i giovani più vulnerabili siano i primi ad essere collegati; che l’apprendimento digitale sia rilevante per ciascuno e sia accessibile ai bambini con disabilità; che i finanziamenti per l’istruzione nascano anche attraverso collaborazioni tra comunità che coinvolgono governi e imprese, gruppi di comunità. Il costo dell’apprendimento digitale per ogni bambino e giovane è stato stimato essere di circa 474,5 miliardi di dollari entro il 2030. Questo include circa 7,1 miliardi di dollari per l’apprendimento digitale; 428 miliardi di dollari per la connessione di ogni scuola a Internet; 38 miliardi di dollari per i dispositivi e 1,4 miliardi di dollari per l’impegno dei giovani.
Il report congiunto di UNICEF-ITU (International Telecommunication Unit) How many children and young people have Internet access at home? presenta un quadro allarmante: 2,2 miliardi di bambini e giovani di 25 anni o meno in tutto il mondo – di cui circa 1,3 miliardi sono ragazze e ragazzi in età scolare tra i 3 e i 17 anni e quasi 760 milioni sono giovani tra i 15 e i 24 anni – non hanno una connessione internet a casa. Tra questi 768 milioni vivono in Asia meridionale. Nell’Asia orientale e del Pacifico, in Africa ad oltre 900 milioni di persone non è garantito l’accesso a risorse online.
Inoltre, le scarse competenze digitali rappresentano un ostacolo per una partecipazione significativa in una società digitale, mentre la telefonia mobile e l’accesso a internet rimangono troppo costosi per nei paesi in via di sviluppo a causa delle disuguaglianze nel potere d’acquisto.
Anche quando un bambino ha connessione a casa, potrebbe non potervi accedere perché svolge faccende domestiche o lavorare, per la mancanza di dispositivi sufficienti in famiglia, le ragazze per minore o negato accesso, o per la mancanza di comprensione sulle opportunità di accesso all’online.
Il fatto che così tanti bambini e giovani non abbiano internet a casa rappresenta più di un gap digitale, è un canyon digitale la mancanza di accesso a internet sta costando alla prossima generazione il loro futuro, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF,
A livello globale, tra i bambini in età scolare delle famiglie più ricche, il 58% ha connessione internet a casa, rispetto al 16% delle famiglie più povere. Gran parte delle aree rurali non sono coperte da una rete mobile a banda larga e questo espone almeno 1,3 miliari di bambini in età scolare dei paesi a basso reddito e delle regioni rurali al rischio di non seguire il loro percorso di studi.
Bambini in età scolare tra i 3 e i 17 anni non connessi a casa, su dati da oltre 85 paesi
Africa Occidentale e Centrale 95%- 194 milioni
Africa Orientale e Meridionale 88% – 191 milioni
Asia Meridionale 88% – 449 milioni
Medio Oriente e Nord Africa 75% – 89 milioni
America Latina e Caraibi 49% – 74 milioni
Europa Orientale e Asia Centrale 42% – 36 milioni
Asia dell’Est e Pacifico 32% – 183 milioni
Globale 67% – 1.3 miliardi
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