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Reintegro docenti non vaccinati. Giuliani: norma frettolosa, il ministero dovrà venirne a capo – PODCAST

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Il nuovo decreto Covid prevede il reinserimento dei docenti non vaccinati a scuola ma con destinazione ad altre funzioni.

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“L’indicazione del ministero scritta nel DL 24 pubblicato in Gazzetta Ufficiale stabilisce che i docenti non dovranno essere a contatto con gli alunni, ma non collocarli in aula significa impiegarli in altri progetti, ma quali progetti? Questi docenti non possono essere certo demansionati in segreteria. Quale orario dovranno seguire? Un docente non idoneo, anche se temporaneamente, passa agli orari del personale Ata ma su questo non abbiamo nessuna indicazione. Credo che il Governo abbia introdotto frettolosamente questa norma e ora il ministero dell’Istruzione dovrà venirne a capo“. Così il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani nel consueto appuntamento podcast di Radio Cusano.

Peraltro è una regola che vale solo per la scuola, a quanto pare. “Le forze armate e la polizia, infatti, ritornano invece alle loro mansioni. E comunque per loro non c’è alcun tipo di preclusione alle loro attività lavorative, cosa che avviene invece nel mondo della scuola,” contesta il direttore.

Quali attività per questi insegnanti? “Viene da pensare alla biblioteca – ipotizza Giuliani – ma la biblioteca può essere frequentata dagli studenti: cosa fare a quel punto? Sanificare velocemente la biblioteca dopo la presenza dello studente? Credo che l’espressione più coerente e più lucida l’abbia data il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli: si rientra dando ai docenti lo stipendio senza che facciano il loro lavoro“.

“Docenti in organico ma che non fanno lezione, una situazione ingarbugliata – fa notare il direttore – ma parliamo comunque di meno di diecimila lavoratori su oltre 40mila plessi. Ci ritroviamo a parlare di un docente o Ata ogni 4 o 5 plessi, il fenomeno non è così allargato come sembra”.

Investimenti sulla scuola

I soldi investiti sulla scuola negli ultimi anni sono stati sufficienti?

Sul tema degli investimenti di recente è intervenuto il ministro della Salute Speranza rivendicando che in pandemia ogni volta che c’è stato un tesoretto, questo è stato utilizzato per la scuola, ma il direttore Giuliani contesta: “A distanza di due anni la scuola non ha applicato nessun tipo di disposizione anti Covid, aerazione meccanica, distanziamento attraverso una riduzione degli alunni per classe, ampliamento degli spazi… l’unica cosa a cui può essersi riferito Speranza è l’acquisto dei banchi a rotelle o dei tablet o delle mascherine, operazioni tutt’altro che impegnative e non strutturali – commenta con amarezza il direttore – serviva ben altro”.

Il direttore commenta anche il riferimento del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco circa il fatto che gli apprendimenti e le competenze degli studenti italiani sono in media nettamente più bassi di quelli dei giovani tedeschi, francesi e inglesi: “Il governatore si riferisce agli investimenti sugli abbandoni scolastici, sulle competenze degli studenti. Su questo fronte stiamo molto indietro e con il Covid la situazione è decisamente peggiorata – avverte Alessandro Giuliani – un dato testimoniato anche dalle prove Invalsi. Anche per questo andava ridotto il numero di alunni per classe. Chi lavora nel mondo della scuola sa bene quali dovrebbero essere gli investimenti davvero necessari”.