L’ora di religione cattolica continua a perdere consensi: se in Italia il decremento di alunni è continuo ma lento, limitato a determinate aree (soprattutto nei grandi centri del Nord) e legato alla presenza del crescente numero di allievi stranieri, all’estero la tendenza comincia ad essere più marcata. Venerdì 15 aprile, la Conferenza Episcopale Spagnola ha fatto sapere che nella terra iberica a frequentare le lezioni di religione sono solo il 48% dei bambini e ragazzi iscritti a scuole pubbliche, mentre il 52% frequenta lezioni di materie alternative.
Sempre in Spagna è significativo che le percentuali di alunni iscritti all’ora di religione aumentino nelle scuole private (75%) o paritarie (quasi il 90%): una controtendenza dovuta al fatto che in prevalenza gli istituti non statali anche in Spagna sono di matrice cattolica.
Per concludere, nel Paese iberico la media risultante da tutte le scuole è del 60% di alunni iscritti. Dieci anni fa, spiega la radio Cadena Ser, frequentava le lezioni di religione circa il 70% degli studenti spagnoli.
In Italia? Gli ultimi dati emessi dal ministero dell’Istruzione, riportati da Repubblica.it e riportati dalla Tecnica della Scuola, ci dicono che alle superiori oltre 560 mila ragazzi (il 21%) ogni settimana preferiscono fare altro durante l’ora di religione, come uscire dalla scuola in anticipo o entrare dopo, se nell’orario l’ora è piazzata in chiusura o in apertura.
In alternativa i ragazzi potrebbero sfruttare le ore di religione per dedicarsi al recupero di qualche lacuna o seguire le attività alternative organizzate dall’istituto.
È al Nord che si registrerebbe la disaffezione maggiore, con numeri che toccano il 30,4%, quasi uno studente su tre. Addirittura in alcune Regioni, come la Valle d’Aosta (41,6%) e la Toscana (37,4%), la fuga dimezza le classi. Al Sud, con l’8,5% di studenti che escono dalle aule, ancora l’appeal della “disciplina” resiste.
Per lo Snadir, il primo sindacato dei docenti di religione, però la percentuale media in Italia di alunni che non si avvalgono si attesterebbe attorno al 13%: almeno l’85%, quindi, in media nel nostro Paese frequenterebbe la lezione di religione cattolica. Inoltre, l’ora alternativa spesso non viene attuata per negligenza della scuola.
Lo stesso sindacato ha annunciato nei giorni scorsi, attraverso un’intervista alla ‘Tecnica della scuola’, l’intenzione di chiedere ufficialmente all’amministrazione scolastica di passare nelle scuole superiori da una due ore settimanali di religione, così come già avviene nella scuola primaria.
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