C’è almeno un altro paesecon una lunga tradizione cattolica, oltre all’Italia, ad accusare un calo di interesse studentesco verso la religione. È la Spagna. Che in base alle ultimissime indicazioni statistiche appare sempre più un paese “secolarizzato”. E questo nonostante il maggiore peso accademico dato alla religione cattolica dalla riforma dell’educazione promossa dal governo del Partito Popolare.
Del resto, i dati emessi dal ministero dell’Educazione, resi pubblici il 21 gennaio, evidenziano nell’ultimo decennio un evidente declino della materia nelle scuole: dall’anno scolastico 2001-2002 al 2011-2012, il totale degli alunni delle elementari che l’ha scelta è calato dal 79 al 65%; nelle secondarie dal 55,5 al 38%; al liceo dal 43,4 al 20,4%. La riduzione del numero dei frequentanti si registra in tutte le tappe educative e in tutte le comunità autonome spagnole.
Secondo Javier Callejo, docente di sociologia dell’Università di Valladolid, “i dati sono coerenti con la secolarizzazione della società e la crescente indifferenza religiosa dei giovani spagnoli”.
Entrando nel dettaglio, la regione più ‘laica’ risulta la Catalogna, dove solo il 23,3% degli alunni delle scuole pubbliche segue la religione come materia scolastica; seguita dai Paesi Baschi (30,5%) e dalle Baleari (55%); mentre la partecipazione alle ore di religione resta massiccia in Estremadura (90%) e alta in Andalusia e Canarie.
Le statistiche dell’ultimo annuario indicano che la diminuzione degli alunni che studiano religione non riguarda solo la scuola pubblica, ma anche gli istituti privati.