Home Attualità Religione cattolica, precari in sciopero se entro sei mesi non arriva intervento...

Religione cattolica, precari in sciopero se entro sei mesi non arriva intervento del Governo [VIDEO]

CONDIVIDI

Breaking News

March 15, 2025

  • Ddl femminicidio, Gino Cecchettin: “Le leggi non bastano, l’educazione affettiva a scuola deve diventare sistematica”
  • Nuove indicazioni nazionali primo ciclo, la bozza: almeno tre libri l’anno alle medie, no a “infarinatura” e riassunti a casa 
  • Fiera Didacta 2025, Valditara: “Facciamo capire ai bambini che si può vivere anche senza cellulare in mano”
  • L’intelligenza artificiale entra in classe: cosa ne pensano i docenti? Risultati indagine Tecnica della Scuola e INDIRE

Se entro sei mesi non arriva un provvedimento dal Governo, i docenti di religione si mobiliteranno e risponderanno con una protesta forte, magari uno sciopero.

E’ quanto emerge dall’intervista realizzata dal direttore della Tecnica della Scuola, Alessandro Giuliani, al segretario nazionale Snadir, Orazio Ruscica, a margine del convegno “Educare al tavolo interculturale: l’insegnamento della religione nella scuola che cambia”, del 28 marzo.

“Per risolvere il problema del precariato – ha dichiarato Ruscica – occorre risolvere la situazione in tempi brevi: serve un decreto legislativo o governativo, che una volta approvato verrebbe discusso nelle commissioni parlamentari di competenza. Il tutto, deve avvenire in un tempo ragionevole. Diciamo sei mesi”.

Tanti precari da assumere

Come abbiamo riportato in precedenza, Ruscica si è soffermato proprio sulla stabilizzazione dei 15 mila docenti precari di religione, a partire da oltre 2.500 vincitori dell’ultimo concorso, bandito nel 2003, che ancora attendono di essere immessi in ruolo.

Il sindacalista ha quindi parlato delle priorità da raggiungere nei prossimi mesi: “bisogna organizzare un concorso straordinario, delle conseguenti graduatorie ad esaurimento e superare la soglia del 70 per cento sui docenti di religione da assumere, portando la soglia indicata dalla Legge 186 del 2003 dal 70 al 90 per cento. Si tratta di obiettivi fondamentali per salvaguardare la categoria, anche perché nel frattempo la quota di clericali e suore che insegnano la disciplina si è ridotta sempre, passando dal 20 per cento a meno del 5 per cento”.