Se entro sei mesi non arriva un provvedimento dal Governo, i docenti di religione si mobiliteranno e risponderanno con una protesta forte, magari uno sciopero.
E’ quanto emerge dall’intervista realizzata dal direttore della Tecnica della Scuola, Alessandro Giuliani, al segretario nazionale Snadir, Orazio Ruscica, a margine del convegno “Educare al tavolo interculturale: l’insegnamento della religione nella scuola che cambia”, del 28 marzo.
“Per risolvere il problema del precariato – ha dichiarato Ruscica – occorre risolvere la situazione in tempi brevi: serve un decreto legislativo o governativo, che una volta approvato verrebbe discusso nelle commissioni parlamentari di competenza. Il tutto, deve avvenire in un tempo ragionevole. Diciamo sei mesi”.
Come abbiamo riportato in precedenza, Ruscica si è soffermato proprio sulla stabilizzazione dei 15 mila docenti precari di religione, a partire da oltre 2.500 vincitori dell’ultimo concorso, bandito nel 2003, che ancora attendono di essere immessi in ruolo.
Il sindacalista ha quindi parlato delle priorità da raggiungere nei prossimi mesi: “bisogna organizzare un concorso straordinario, delle conseguenti graduatorie ad esaurimento e superare la soglia del 70 per cento sui docenti di religione da assumere, portando la soglia indicata dalla Legge 186 del 2003 dal 70 al 90 per cento. Si tratta di obiettivi fondamentali per salvaguardare la categoria, anche perché nel frattempo la quota di clericali e suore che insegnano la disciplina si è ridotta sempre, passando dal 20 per cento a meno del 5 per cento”.
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