E’ tempo di concorsi per la scuola: mentre si attende per il concorso docenti per abilitati, è previsto a breve il concorso per assumere 4mila docenti di religione cattolica. La procedura e il contenuto anche se ancora non sono noti, non dovrebbe presentare grosse novità da quello che emerso negli ultimi mesi. A tal proposito, è stato istituito un tavolo permanente infatti, che si sta occupando di tutta la procedura.
Quello che si sa, in base alle dichiarazioni dei sindacati di categoria, è che sarà bandito un concorso con le regole precedenti la legge 107/2015 e del DL 59/2017. I posti da mettere a disposizione saranno quelli utili per la copertura della quota del 70% (legge 186/2003), cioè circa 4.600 cattedre, anche se nell’ultimo periodo si parla di 4mila. Sarà sicuramente il bando a definire il numero preciso di posti messi a disposizione.
E’ importante sottolineare che il concorso dovrà essere organizzato in tempo utile al fine di evitare l’attivazione dell’applicazione del comma 131 della legge 107/2015, ovvero il divieto di superare i 36 mesi di contratti a tempo determinato.
C’è stato anche l’intervento della CEI che ha espresso il proprio parere in merito. Nello specifico, il segretario generale della CEI, monsignor Nunzio Galantino, ha fatto sapere che potranno partecipare al concorso coloro che, oltre al titolo di studio, saranno in possesso di un certificato di idoneità rilasciato appositamente ai fini del concorso, che sarà, ricordiamo, su base regionale e poi articolato secondo i numeri necessari in ciascuna Diocesi.
Lo stesso Galantino, come abbiamo scritto già in precedenza, ha voluto mettere in guardia i candidati che stanno seguendo corsi di formazione a pagamento: “lo stanno facendo per un concorso che non è stato ancora bandito”, ha detto il prelato, che ha anche preso le distanze da queste iniziative. “La Cei – ha concluso – non ha alcun ruolo né responsabilità, che appartengono al Ministero competente”.
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