Si è riunito ieri sera il gruppo di lavoro PSI scuola. All’ Ordine del giorno la discussione sulle proposte del PSI per l’istruzione pubblica.
L’intero gruppo di lavoro ha condiviso la necessità di tornare ad un sistema di reclutamento unico, ben definito, lineare, con scadenze regolari. L’attuale sistema appare infatti sostanzialmente antidemocratico poichè caotico. Un sistema che non permette ai docenti di migliorare e intraprendere percorsi formativi in grado di sviluppare realmente la propria
carriera.
Resta comunque il timore per gli effetti della regionalizzazione dell’istruzione pubblica. I socialisti denunciano i veri obiettivi della legge di matrice leghista: dividere il Paese, più che per aree geografiche, per classi sociali.
La regionalizzazione offrirà più opportunità a chi possiede di più e impoverirà culturalmente chi è più povero economicamente.
La regionalizzazione è una riforma per ricchi.
Difficile aspettarsi qualcosa di diverso dall’attuale Governo. Un Governo che combatte il precariato della scuola tagliando le cattedre e il personale ATA. Un Governo che non intende trovare sufficienti risorse aggiuntive per il rinnovo del Contratto della scuola.
In questo senso, il PSI scuola comprende le ragioni che animano lo sciopero del 31 ottobre e auspica che in futuro i Sindacati agiscano nella maniera più unitaria possibile.
Noi socialisti continuiamo a fare la nostra parte, proponendo e cercando di far conoscere alla cittadinanza quanto accade in una società che sembra sempre votata all’individualismo.
Nel centenario dell’omicidio di Giacomo Matteotti, noi socialisti siamo sempre più certi che istruzione e lavoro, siano gli strumenti primari per dare dignità ai cittadini e alla società in cui essi agiscono. Per questo siamo certi che sulla scuola statale, strumento al servizio dei nostri giovani e della società, non si debba risparmiare ma investire.
Luca Fantò
Responsabile scuola PSI
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