La Rendicontazione sociale delle scuole (con scadenza 31 dicembre 2019) chiude, con l’anno scolastico 2018-2019, un processo che è cominciato con l’a.s. 2014-2015, attraverso i vari Rapporti di Autovalutazione (RAV) predisposti dalle scuole. Adesso, esse devono “rendere conto” al territorio dei traguardi raggiunti rispetto agli esiti di apprendimento degli alunni, in rapporto al proprio contesto territoriale e alle risorse disponibili.
Per quanto riguarda l’area dei risultati, la più importante, le scuole possono rendicontare in merito alle coppie “Priorità” e “Traguardi” individuate negli anni nei vari RAV (e scegliere a quale anno fare riferimento per questa rendicontazione), descrivendo le attività svolte ed i risultati raggiunti e selezionando per questo gli indicatori RAV che attesterebbero tali risultati. Ma, ed è questa la sorpresa forse principale, possono anche non farlo e scegliere l’opzione di rendicontare invece solo in riferimento agli obiettivi formativi alla base della progettazione del PTOF per il triennio 2016-19, indicati nella Legge n. 107 (art. 1, comma 7) del 2015. Riassumento, le scuole hanno quindi tre possibilità:
1) rendicontare solo i risultati collegati al RAV;
2) rendicontare solo i risultati collegati al PTOF;
3) rendicontare sia i risultati collegati al RAV che i risultati collegati al PTOF.
Le scuole troveranno precaricate in piattaforma le serie delle coppie Priorità e Traguardi dei vari anni, così come troveranno precaricate le serie storiche degli indicatori ricollegabili a tali coppie. I membri del NIV dovranno quindi limitarsi a mettere la spunta con un click su coppie (ed indicatori a supporto) che sceglieranno come oggetto specifico di rendicontazione.
Le scuole troveranno precaricati anche gli obiettivi formativi della Legge 107/2015 e, anche qui, dovranno limitarsi a mettere il segno di spunta sul o sugli obiettivi che vogliono rendicontare, così come, attraverso il tasto “aggiungi”, potranno, se vorranno, inserirne anche altri non compresi nella lista nazionale.
L’unica difficoltà aggiuntiva relativa ai risultati collegati al PTOF è che qui non ci sonole serie storiche di indicatori a cui appoggiarsi, per cui occorrerà allegare propri documenti (raccolte di dati, statistiche, questionari, misurazioni o quant’altro) come evidenze a supporto dei risultati raggiunti. Cosa non facile, se a questi documenti non si fosse pensato per tempo. Ecco perché è prevedibile che la maggior parte delle scuole sceglierà il percorso più semplice e cioè allegare soltanto i risultati collegati al RAV.
Una considerazione: lasciare alle scuole la possibilità di bypassare il RAV nella RS sembra confliggere con la centralità che è stata data al percorso di autovalutazione effettuato in questi anni (teniamo presenti che la stessa valutazione dei Dirigenti scolastici è stata collegata anche ai risultati raggiunti in rapporto ai traguardi fissati nel RAV nei vari anni).
Quindi, delle due l’una: o il RAV non è così importante, per cui la RS può prescinderne; oppure non è così importante la RS, per cui la si può tranquillamente scollegare dal RAV.
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