Partirà da una delle città del Sud, da Bari, la campagna d’ascolto degli insegnanti annunciata qualche settimana fa dal Partito Democratico. A dirlo è stato il premier, Matteo Renzi, parlando nel pomeriggio del 9 aprile durante la direzione nazionale del Pd.
“Bari – ha detto il presidente del Consiglio – deve essere il luogo in cui rilanciare, o alla fine di aprile o all’inizio di maggio, questi temi”. Renzi ha confermato che si tratterà di una vera e propria “campagna d’ascolto delle insegnanti e degli insegnanti” che viaggerà “contemporaneamente all’investimento sull’edilizia scolastica”.
Ma Renzi ha tenuto a sottolineare che l’iniziativa è del partito. Non dell’Esecutivo che guida il Paese. “La campagna d’ascolto – ha rilevato il presidente del Consiglio – la deve fare il Pd, non il Governo”. Anche se, ha specificato sempre Renzi, si tratta comunque di “un passaggio fondamentale per il governo”.
Si partirà subito dopo Pasqua. “Entro la fine del mese a Bari facciamo l’iniziativa sulle scuole”.
“Il punto centrale – ha concluso il premier – è che la questione delle scuole è a mio giudizio un elemento di grande impatto”. Su questo punto, sull’impatto che avrà il progetto di ascolto dei prof, da realizzare ‘in loco’ nelle scuole, siamo tutti d’accordo. Sulla ricaduta che la campagna d’ascolto potrebbe avere sulla formulazione delle prossime leggi, invece, ci limitiamo a riportare un certo scetticismo che trapela in una parte degli stessi insegnanti. A Renzi ed al suo partito spetta ora il compito di farli ricredere.
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