“Vogliamo dare contratti a tempo indeterminato e garantire la continuità educativa e lo abbiamo fatto per gli alunni, non per gli insegnanti”.
A dirlo, in diretta il 15 settembre a Uno Mattina, è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Parlando dei docenti, il premier ha aggiunto: “per venti anni i politici hanno illuso gli insegnanti di avere un contratto a tempo indeterminato e poi li hanno spezzettati in tante supplenze. Noi abbiamo detto basta”.
Quindi, ha tenuto a sottolineare che “siccome però abbiamo moltissimi insegnanti del Sud e gli allievi sono soprattutto al Nord, una soluzione andava trovata, anche con forme di conciliazione. Ma non è che possiamo improvvisamente trasferire gli studenti dal Nord al Sud per non far spostare gli insegnanti: diventerebbe ridicolo”.
L’ultima frase sui trasferimenti dei prof è stata comunque di apertura: “ciò che può essere modificato e migliorato lo faremo”.
In generale, commentando la riforma, Renzi ha ammesso ancora una volta che ci sono stati dei problemi: “riconoscere che sulla Buona scuola non tutto ha funzionato come avremmo voluto, non è debolezza ma constatazione della realtà. Su questo avremmo preferito fare in modo diverso”.
Il premier non è entrato nel merito: sarebbe stato utile, invece, sapere a cosa si riferisse. Ce ne accorgeremo, probabilmente, con i testi di attuazione delle leggi delega: quelle che meno si accostano alla Legge 107/15, sono le parti indicate oggi da Renzi come migliorabili.
In serata, il presidente del Consiglio, corregge il tiro delle sue affermazioni.
Dal palco della Festa dell’Unità di Modena, riporta l’Ansa, si rivolge ai docenti: “voglio dire agli insegnanti: voi siete preziosi agli occhi delle istituzioni. Mi dispiace per le polemiche che ci sono state per i trasferimenti. Ma dopo 20 anni in cui gli insegnanti sono stati presi in giro, supplenti senza posto, abbiamo detto che la continuità educativa è un bene per i professori e per i ragazzi”.
Poi ripete: “molti insegnanti del sud si sono trasferiti al nord. Capisco le preoccupazioni, se ci sono più studenti al nord, non posso trasferire gli studenti dal nord al sud”.
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