“Fino a Natale riposatevi, ma dopo dobbiamo avere banchetti, essere presenti in tutte le scuole, nelle 20 principali università italiane”: a dirlo, domenica 3 dicembre, è stato il leader di Iv Matteo Renzi concludendo la propria relazione di apertura dell’Assemblea nazionale del partito in vista delle importanti elezioni Europee di inizio estate 2024.
“Ci dovremo fare un mazzo tanto”, esorta Renzi: “Da gennaio a giugno dobbiamo fare una battaglia casa per casa, piazza per piazza e prendere quel milione di voti che ci servono per dare voce all’Europa che volgiamo e ridare dignità alla politica”.
Le battaglie politiche di Matteo Renzi, del resto, hanno sempre messo la scuola e l’istruzione in primo piano: la stessa Legge 107 del 2015, la cosiddetta Buona Scuola, con le annesse assunzioni di quasi 100 mila docenti in una sola tornata, rappresentano in pieno questo andamento.
Secondo l’ex capo del Governo tutto Pd è giunta l’ora di “superare l’idea che la politica sia twittermania – ha detto Renzi – idea, che abbiamo avuto anche noi. Dobbiamo tornare anche a strumenti tradizionali”.
Dopo avere puntualizzato che tra la destra e il Pd “si apre uno spazio bello e grande”, Renzi ha annunciato che “dovremo fare l’8, il 9 e il 10 marzo la Leopolda”, ma anche “battaglie identitarie in molti comuni, dovremo portare Gualtieri a dire sì o no all’Atac, e guardare in faccia gli odiatori”.
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