Sembra che Matteo Renzi, Davide Faraone e anche altri del Governo si stiano divertendo a giocare a yo-yo con la sorte dei precari.
“Se entro metà aprile il Parlamento non approverà la riforma della scuola, il governo farà un decreto” così affermava, appena un mese fa, a Radio Popolare Davide Faraone (v. Il Sole 24 Ore del 5 marzo).
Solo pochi giorni fa, leggiamo altre dichiarazioni di Faraone: “siamo in tempo, non ha senso un decreto ad hoc per le assunzioni” (v. tecnicadellascuola.it del 7 aprile).
Lo stesso giorno, il 7 aprile, sul sito lavocedinewyork.com si trova la conferma: “Renzi si è rimangiato il decreto sulle assunzioni dei precari. La storia di una grande presa per i fondelli. Con il sottosegretario Davide Faraone e l’ex vice segretaria del Pd siciliano, Mila Spicola, che reggono il gioco a Palazzo Chigi” .
La valutazione concorde di associazioni, sindacati, partiti di opposizione è che non ci siano i tempi per approvare tutto il ddl scuola entro maggio e perciò converrebbe “spacchettare” il DdL cioè stralciare dallo stesso le assunzioni dei precari e dedicare al resto il tempo che serve. Probabilmente Renzi, che voleva costringere e ricattare il Parlamento (“buona scuola” a rimorchio dei precari), si è cacciato in un vicolo cieco e comincia rendersene conto.
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