Pd M5S hanno chiuso la porta a Matteo Renzi. Ma lui la riapre e si dice disponibile a tornare al governo. E nel farlo rilancia sulla scuola, perché gli studenti delle superiori rientrino il prima possibile in classe. In un’intervista a Il Messaggero, il leader di Italia Viva sostiene che in questo momento il premier Giuseppe Conte non ha i numeri per andare avanti: “Sono lontani da quota 161 al Senato. Hanno raccontato un loro auspicio come fosse la realtà”. E, quindi, si auto-candida a far parte di un nuovo esecutivo. Ma a determinate condizioni.
Renzi dice poi vicino alla teoria del segretario Pd, Nicola Zingaretti, dicendosi d’accordo “sul suo giudizio sul ritardo del governo: è ampiamente condiviso dal Paese, non solo dal sottoscritto”, perchè “siamo i peggiori per il mondo per il numero di morti di Covid in rapporto alla popolazione, abbiamo un crollo del PIL devastante e senza paragoni, mandiamo i nostri ragazzi a scuola meno di tutti gli altri“.
Solo pochi giorni fa, lo stesso Renzi aveva chiesto di vaccinare gli insegnanti e fare tamponi agli studenti subito, “così che possiamo aprire le scuole”. Poi, aggiungendo che sarebbero bastati i vaccini di una settimana per vaccinare tutto il corpo insegnante italiano, che corrisponde comunque ad un numero considerevole: oltre 850 mila lavoratori.
Ma quante possibilità vi sono che Italia Viva torni al governo? Bisogna chiedere al premier. “Lui ha detto: con Renzi mai più. Legittimo. So che sta cercando voti in Senato: spero che stia cercando vaccini almeno quanto cerca responsabili”, ha sottolineato il leader di Italia Viva.
E ancora: è bene che Conte “si occupi dell’Italia, non di Italia Viva”. Poi, si dice sempre pronto a riprendere il dialogo: “leggo dell’indisponibilità degli altri. Da noi nessuna preclusione, se si parla di contenuti e non di poltrone ci siamo“.
A Matteo Renzi “fa impressione vedere il Pd e Di Maio pendere dalle labbra di Clemente Mastella. Con molti complimenti a Mastella, sia chiaro, per lo straordinario tempismo”.
Poi torna a dire che per lui quella del voto “è un’ipotesi che non esiste. La mettono in giro da Palazzo Chigi solo per impaurire qualche senatore col mutuo ancora da estinguere e dunque timoroso delle urne”.
Più specificatamente sul rientro in classe ha invece parlato Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera.
“Sulla gestione delle scuole il governo faccia tesoro delle soluzioni messe in campo in Toscana“, ha detto l’onorevole toscano.
“Grazie agli investimenti sui trasporti (che, sia detto per inciso, Italia Viva ha a lungo sollecitato a livello nazionale) la Toscana – ha continuato – è infatti riuscita a far tornare in classe i ragazzi delle superiori”.
Toccafondi ha ricordato che “la Toscana ha già iniziato ad applicare la ricetta indispensabile per evitare che la ripresa dell’attività rischi: nelle scuole toscane si fanno test e tamponi per i ragazzi e si è già previsto con urgenza di iniziare vaccini a personale scolastico”.
“Il caso toscano dimostra, insomma, che c’è la volontà vera e concreta i ragazzi possono tornare in classe. Il ministero dell’istruzione e le regioni traggano spunto e si muovano sulla stessa linea”, ha concluso Toccafondi.
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