Crescono gli inviti ad abbandonare la “nave” del premier Renzi prima che approdi al termine della sua legislatura. A farli, inevitabilmente, sono i deputati all’opposizione. Perché, dicono, il Pd ha fatto così male il suo percorso che la gente ha aperto gli occhi. E in occasioni delle imminenti elezioni per il rinnovo delle giunte regionali, in programma l’ultima domenica e giornata di maggio, potrebbe presentargli il conto.
A sostenere questa tesi c’è anche Manlio Di Stefano, del Movimento 5 Stelle, che conversando a Firenze con i giornalisti, a margine di una cena elettorale in cui i parlamentari del movimento si sono immedesimati nel ruolo di camerieri, ha ammesso di non tifare “per l’astensionismo, ma credo che molta gente abbandonerà il voto al Pd. Votare per noi non è un voto di protesta che è un voto di proposta”.
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Tra i motivi di dissenso crescente verso il partito di maggioranza, ha detto sempre Di Stefano, vi sarebbe la condotta tenuta nel corso di questi mesi di impegno verso l’approvazione della riforma. “Renzi ha distrutto la scuola che era una battaglia tradizionale della sinistra – ha tenuto a dire il ‘grillino’ -. Ha distrutto l’articolo 18 e quindi penso che la gente stia aprendo gli occhi e capendo cosa sia la politica reale e non solo quella degli slogan”.
“Credo che chi ha sempre votato Pd, con Renzi ha aperto gli occhi e queste regionali potrebbero essere una bella risposta a Renzi”. Sarà così? Tra una decina di giorni lo sapremo.
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