Renzi, il Pil e la Geografia Economica

È inaccettabile – ha sostenuto ieri in Etiopia il premier Renzi – che l’Italia sia nel G7 il paese con l’ultimo Pil. È inaccettabile che l’Italia abbia perso tutte le posizioni nel G7. La strategia ora è quella di arrivare per il 2017, quando saremo noi ad avere la presidenza del G7, ad avere raggiunto il quarto-quinto posto» .

Premesso che l’Italia, per Pil totale, nel G7 è sesta (davanti al Canada)  e non settima , la graduatoria del Pil mondiale non è la classifica di serie A dove una squadra, in poco tempo, grazie all’innesto di un grande campione,  può cambiare posizione. Dispiace rilevarlo ma il nostro presidente del Consiglio dimostra di avere  conoscenze alquanto abborracciate in  Geografia Economica. Del resto il suo Governo, nonostante le numerose sollecitazioni e l’estrema attualità della materia,  si è guardato bene dal reintrodurla e dal potenziarla (vedi totale assenza nella Buona Scuola) .

Forse Renzi non sa neanche che l’Italia, secondo il Fondo Monetario Internazionale (dati 2013) per Pil a parità di potere d’acquisto a livello mondiale, non è neanche sesta o settima  bensì decima essendo stata superata da India, Russia e  Brasile e tra pochi anni sarà superata anche da Messico e Indonesia. Non è un dramma considerato l’elevato potenziale di risorse umane ed economiche ancora inespresso di questi grandi Paesi. In una logica puramente di ricchezza economica,  il premier dovrebbe forse  focalizzare di più la sua attenzione sul Pil/pro capite , quello che interessa davvero la nostra vita quotidiana, ed allora la situazione sarebbe ancora più sconfortante essendo l’Italia collocata al 30° posto secondo il Fondo Monetario Internazionale (dati 2013). 

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