”Gli insegnanti oggi sono degli eroi: con stipendi quasi ridicoli – e potremmo anche togliere il quasi – sono chiamati alle funzioni di educazione della persona”.
In un secondo memento, intervenendo in un incontro a Milano alla rivista Vita, si è impegnato in una riforma della Pubblica amministrazione.
E’ “pesante e poderoso lo sforzo di cambiamento che stiamo cercando di imporre e imprimere alla P.A.”.
Il governo sta portando avanti un “percorso di profonda modifica strutturale del nostro Paese”, cercando di “coinvolgere tutti prima”: “Penso che ci stiamo riuscendo”.
“Sono convinto che se ci impegniamo le tasse possiamo pagarle con un sms”, afferma Renzi. L’Italia è “un Paese che incasina le cose semplici” ma le tasse bisogna pagarle “con maggiore semplicità”, afferma.
“Per le rivoluzioni si fa un passo alla volta”, aggiunge il premier che fa l’esempio della scuola: “Il tema dell’edilizia scolastica è parziale” perché “la questione educativa è centrale. Ma io non sono credibile se pongo quella questione senza aver risistemato le scuole”.
“Ci vogliono far credere che è tutto disperazione e distruzione, anche con un linguaggio di morte”. E invece l’Italia ha davanti una “straordinaria occasione di ripartenza”.
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