Il bonus Renzi da 80 euro per gli stipendi inferiori ai 26mila euro annui; il bonus merito e professionale nella scuola; quello da 150 euro al mese per pagare l’affitto tutti gli under 30 con un reddito inferiore ai 30mila euro annui; ora, anche il bonus di 240 euro al mese per le famiglie con tre figli. Ma il rilancio del Paese può passare per tutti questi bonus? Evidentemente, no. A pensarla così è Pier Luigi Bersani, di Liberi e Uguali: l’ex segretario Pd lo ha detto a chiare lettere, a margine di un incontro organizzato il 3 febbraio al circolo Arci di San Lazzaro (Bologna), per discutere del tema del lavoro.
“A furia di bonus andremo a sbattere contro un muro. Serve lavoro e servono asili nido. Per fare figli servono queste cose qua. Noi partiamo dal lavoro, investimenti e non bonus, basta precarietà. Diciamo welfare universalistico, scuola, sanità e asili appunto. E credo che se insistiamo su questi punti facciamo bene”.
Prima di concludere il suo intervento, Bersani ha anche voluto far capire che se le posizioni rimangono queste, l’ipotesi di trovare un accordo con il Partito Democratico appare davvero di difficile realizzazione: “Io non ho capito – ha detto – qual è il punto del programma del Pd. Se non più o meno andare avanti così con qualche bonus in più”.
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