Renzi: la sceneggiatura non è cambiata…

Investiremo nella cultura e nell’istruzione”. Nell’ascoltare queste parole mi ha preso un senso di rabbia (voglio essere educato), in quanto mi sento preso in giro dal Presidente Renzi.

Per chi segue le vicende politiche, quelle che riguardano il mondo dell’istruzione sa benissimo che le cose stanno diversamente. Molto diversamente. Dai tempi del duo Gelmini-Tremonti il mondo della scuola sta pagando pesantemente “il risanamento economico” (gli otto miliardi “succhiati” nel 2009 dalle arterie del sistema formativo) e il merito con copertura della partita di giro del 30% degli otto miliardi, mai ritornati però nel sistema formativo.

Lo spartito non è cambiato con i Ministri Profumo e Carrozza. In altre parole il sistema formativo è stato percepito come un bancomat per contenere il disavanzo o per coprire il pagamento degli scatti del 2011 e 2012 con il dimagrimento del Mof. Ora a molti miei colleghi, Renzi è parso come un punto di discontinuità. Tutti i discorsi iniziali sulla centralità della scuola “per far ripartire l’Italia”, le sue visite settimanali ad una scuola (a proposito che fine hanno fatto?) sembravano il viatico per un “cambio di verso”. E invece, la sceneggiatura è stata confermata. È cambiato solo l’attore principale.

La “scuola di Renzi” (ometto l’aggettivo “Buona” perché fuori posto) nasconde la solita partita di giro. Altro che investimenti. Del resto occorrerebbe l’abilità di un genio della finanza con un debito pubblico cresciuto (Letta 127,9 %, Renzi 132,8%) una disoccupazione aumentata (Letta 12,9% – Renzi 13,2) e una produzione industriale con davanti il segno meno (Letta +1%, Renzi – 0,1).

La stabilizzazione dei 148.000 precari e il riconoscimento economico del merito (“la scuola di Renzi”) saranno finanziati con una serie di risparmi: il blocco dei contratti (2015, ma di fatto fino al 2018), la sterilizzazione della vacanza contrattuale (2018), il superamento totale o parziale degli scatti di anzianità, il blocco dei semiesoneri o degli esoneri dei collaboratori del Dirigente e altro ancora. Questi sono i dati. Non ho letto da nessuna parte di “risorse fresche”, cioè investimenti per la scuola. Mi piacerebbe essere smentito. In attesa di questo “segnale” chiedo al Presidente Renzi di non offendere l’intelligenza dei cittadini che leggono, si informano, alterando la realtà con termini (investimento) che non hanno alcun fondamento reale. Dica la verità, ne trarrebbe solo vantaggi. 

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Modello 730/2024, spese di istruzione detraibili fino 800 euro per ogni figlio. Alcune FAQ dell’Agenzia delle Entrate

Alcune spese, come ad esempio quelle sostenute per motivi di salute, per l’istruzione o per…

03/07/2024

Concorso docenti di religione, proroga delle domande all’8 luglio: resta fermo il possesso di requisiti e titoli al 2 luglio

Resta fermo il possesso dei requisiti e titoli prescritti per l’ammissione alla procedura concorsuale alla…

03/07/2024

Dilaga la dismorfofobia fra gli studenti. Il rimedio: psicoterapia, riflessione, conoscenze culturali approfondite

«Ho 20 anni e mi vedo bruttissima. Mi capita da quando ne avevo 13. Da…

03/07/2024

Percorsi abilitanti, docenti di sostegno e concorsi, il ministro Valditara risponde al question time – DIRETTA ore 15:00

Oggi, mercoledì 3 luglio alle ore 15.00 in diretta dalla Camera, il ministro dell’Istruzione e…

03/07/2024

Generazione Z: il lavoro è accettato solo se gratificante

Se il salario è fondamentale per svogere un lavoro, altrettanto importante è la gratifica che…

03/07/2024

Autonomia differenziata: 4 Regioni chiedono il referendum abrogativo

Contro l’Autonomia differenziata, che dividerebbe il Paese in altrettante piccole autogoverni e fra cui avrebbe…

03/07/2024