Renzi è irremovibile: niente decreto, la riforma va trasposta in un ddl da affidare alla responsabilità del Parlamento. Perché chi lo accusa di essere un «dittatorello» si prenda anche, eventualmente, la responsabilità di far saltare le assunzioni con ostruzionismo o altre lentezze.
Sulle assunzioni: «Dal 10 marzo», con il varo del ddl in Cdm, «inizierà lo scoccare dei giorni per arrivare al primo settembre all’assunzione di tutti coloro che dovranno essere assunti quest’anno».
«Il futuro del Paese passa dai due provvedimenti di questa sera: la banda larga da un lato, dalla riforma della scuola dall’altro», ha sottolineato il presidente del Consiglio nella conferenza stampa al termine della riunione.
Ma ha pure detto: «Facciamo una proposta al Parlamento: ci sono le condizioni per cui in un arco di tempo sufficiente ma non biblico possa legiferare senza la necessità da parte del governo di utilizzare strumenti di urgenza. Quindi facciamo una scommessa: lanciamo la palla al Parlamento che dovrà valutare e decidere se e come procedere in tempi sufficienti a un confronto serrato e sereno ma non con ostruzionismo che blocchi l’immissione in ruolo» degli insegnanti precari. «Stiamo cercando di essere i più trasparenti e pronti al confronto possibile: noi siamo pronti, martedì 10 il testo sarà vidimato e licenziato».
Giannini ha invece confermato, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, che il 70% degli scatti sarà legato al merito: «Si passa a un sistema di valutazione e di carriera degli insegnanti innovativo e rivoluzionario per il Paese che finora ha visto la progressione di carriera legata solo all’anzianità».
«Ci sono poi misure fiscali – ha continuato il ministro – sulle quali dobbiamo prendere una decisione, che sono molto interessanti e innovative. In particolare la detrazione per le famiglie di alunni di scuole paritarie. Oltre alla possibilità di destinare il 5 per mille alla scuola, i provvedimenti sulla scuola prevedono sul piano fiscale uno School Bonus per chi investe in progetti legati alla scuola e la detrazione per chi frequenta le scuole paritarie». Tornando sulle assunzioni il ministro ha dichiarato che lo strumento legislativo «lo decideremo martedì prossimo». «Per noi – ha aggiunto – le assunzioni sono una priorità e un’urgenza. Quindi sarà uno strumento che consenta di ottenere questo risultato».
La riforma sulla scuola «sarà un ddl con delega governo», lo ha confermato il ministro Giannini intervistata da Ballarò al termine del Consiglio dei ministri. «Sarà il Parlamento – ha aggiunto – che dovrà dimostrare di avere a cuore la scuola».
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