Non tende a placarsi la polemica innescata in seguito alle dichiarazioni di Matteo Renzi, in merito alle parole di Luigi Di Maio alla Tecnica della Scuola, in cui il candidato premier del M5S ha parlato di smantellamento della Buona Scuola, fortemente voluta proprio da Renzi, allora premier.
Sono arrivati, in seguito, anche i commenti di altri esponenti del Pd, come Marcucci e Malpezzi, dove il primo sarcasticamente scrive: “Viva il precariato, torniamo a scuole meno sicure, inventiamoci cifre e numeri a casaccio. E’ in sintesi il programma del M5S sulla scuola, illustrato oggi da Di Maio”. Mentre la responsabile Scuola del Partito Democratico ribatte “caro di Maio smantellare fa rima con tagliare: il vostro progetto quindi é quello di mandare a casa 132 mila maestri assunti dai governi del Pd. Ne prendiamo atto.
“La polemica di Renzi è totalmente strumentale, il M5S non intende licenziare nessuno dei docenti assunti con la legge 107/2015. Renzi forse dimentica che durante l’approvazione della sua “Buona Scuola” oltre un milione di docenti e studenti sono scesi nelle piazze italiane, in uno sciopero unitario di proporzioni mai viste prima”.
I pentastellati chiesero, ricordano i parlamentari, “di scorporare il piano di assunzioni – necessario e urgente perché richiesto dall’Europa – dal resto dei provvedimenti riguardanti l’istruzione che andavano discussi dal Parlamento in tempi lunghi e distesi e confrontandosi con il mondo della scuola. Il suo governo invece ha messo due volte la fiducia sulla legge, strozzando il dibattito e partorendo la peggiore riforma scolastica della storia della Repubblica”.
“Le assunzioni di cui si vanta oggi erano soltanto un atto dovuto, continuano Pesco e Moronese, arrivato peraltro con notevole ritardo, dopo decenni di abuso dei contratti a termine nel comparto scolastico. Il PD ha realizzato un piano di assunzioni scriteriato che ha svilito la professionalità dei precari storici costringendoli a fare i tappabuchi e i jolly alla mercé dei dirigenti scolastici o trasferendoli a migliaia di chilometri da casa attraverso un algoritmo impazzito. Al contrario dei danni fatti da lui in ambito scolastico, il M5S intende procedere con un piano di assunzioni razionale e ponderato, basato sul reale fabbisogno delle scuole e sull’esigenza di continuità e qualità didattica per gli studenti”.
Sul tema abbiamo anche scritto, arrivando alla conclusione che, un eventuale smantellamento della Buona Scuola, anche del “potenziamento”, non potrebbe avere alcun effetto sugli organici, con i posti disponibili per docenti e Ata, compresi anche le pensioni, che arriverebbero a 140 o 150 mila.
Quindi, ammesso che tale manovra “grillina” dovesse intaccare gli organici, sconfessando in tal caso le parole di Di Maio, vi è un numero talmente alto di posti disponibili che nessun docente di ruolo potrebbe rischiare il licenziamento. Questo non significa che non potrebbero esserci contraccolpi, anche negativi, come a de esempio la collocazione nelle nuove sedi per i 132mila docenti assunti dal Governo Renzi. Ma appare piuttosto complicato pensare ad un licenziamento di questi docenti.
Nella polemica tra Pd e Movimento 5 Stelle, interviene Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia, che commenta: “sul futuro della Buona scuola c’è un aspetto che resta marginale: la qualità dell’offerta formativa per studentesse e studenti. Per quanto ci riguarda, questo è il tema centrale di qualsiasi politica nel campo dell’istruzione”. “Il Piano Straordinario di assunzioni della legge 107 – prosegue – ha creato nuovo precariato e segmentato quello già esistente, dando vita a nuovi contenziosi. Il risultato è una situazione di caos che impiegherà anni per essere risolta. Noi intendiamo valorizzare i docenti, i dirigenti scolastici, il personale amministrativo e i dsga nella consapevolezza che sono figure fondamentali per far sì che la scuola evolva e sappia formare le professionalità del futuro, innanzitutto attraverso il potenziamento delle Stem. I nostri giovani hanno bisogno di una formazione di avanguardia per rendere competitivo il Paese e su questo è giusto confrontarsi”,
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