Sulla propria pagina Facebook, Matteo Renzi si sfoga in merito alla vicenda Consip che ha visto il coinvolgimento del padre, ma torna anche sulla Buona Scuola.
Dopo un lungo preambolo che parte proprio dall’articolo de Il Fatto Quotidiano che mette sotto accusa l’ex premier e il padre, il segretario Pd fresco di rielezione parla delle intercettazioni pubblicate da Marco Lillo: “Questa mattina Il Fatto Quotidiano pubblica con grande enfasi delle intercettazioni tra me e mio padre. Risalgono a qualche settimana fa e sono già in un libro, a firma di un giornalista che si chiama Marco Lillo. […] Umanamente mi dispiace per mio padre. È entrato in una storia più grande di lui e solo per il cognome che porta. Ieri, per la seconda volta, in tre mesi mio padre era all’ospedale di Careggi per un altro piccolo intervento al cuore. E alla fine mi viene da pensare che sia tutto per colpa mia, solo per il mio impegno in politica.
C’è un passaggio del post in cui chiama in causa la riforma de La Buona Scuola e le ripercussioni che ha avuto nella vita di sua moglie Agnese, che di professione, com’è noto, fa proprio l’insegnante: “e mi dico che forse alla fine per cercare di migliorare la vita degli altri si finisce col peggiorare quella di chi ti sta accanto: penso soltanto a quanto ha sofferto Agnese per le vergognose cose che le hanno detto sulla buona scuola, dopo anni di precariato come tutte le sue colleghe. Poi mi ripeto che possono inventarsi di tutto, ma noi non molleremo”.
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