Nella scuola ci sono 200mila precari, non si possono lasciare per strada: invia rassicurazioni a tanti supplenti, il premier Matteo Renzi in visita al Policlinico di Catania.
“Nella scuola ci sono 200mila precari e non puoi azzerare tutto e fare un concorso nuovo perché con quelle persone hai assunto un’obbligazione, perché hai permesso loro di lavorare e li hai portati su una strada dalla quale non possono tornare indietro”, ha detto il presidente del Consiglio.
Ora, se è vero che “dobbiamo chiudere con il passato e trovare una stagione nuova”, Renzi ha anche quindi fatto intendere che quei 200mila precari (in primis i supplenti abilitati ma solo inseriti nelle graduatorie d’istituto) dovranno in qualche modo, prima o poi, essere stabilizzati.
“Se non accettiamo cosa è stato il passato non andremo avanti. Noi ci siamo trovati con un carico di precari in eredità da una classe politica che non aveva strategia ma solo un ‘ci metto una pezza, e poi vedremo…’. Questo atteggiamento non lo vogliamo più”, ha anche detto Renzi.
Confermando, quindi, che con il nuovo reclutamento – che nel 2017 arriverà attraverso la legge delega della “Buona Scuola” – non ci sarà possibilità di diventare precario assumendo aspettative di assunzione in ruolo: solo chi supererà il concorso pubblico, infatti, potrà ambire alla stabilizzazione, previa formazione-tirocinio che durerà un triennio. A quelli invece che sono già abilitati, probabilmente anche coloro che si abiliteranno con il terzo e ultimo ciclo Tfa (perennemente rimandato), bisogna dare una sistemazione.
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