Se il premier in materia di promesse è stato prodigo non è stato altrettanto generoso nel mantenerle.
L’ultimo impegno mancato, scrive Il Giornale, nel decreto Milleproroghe di fine anno ha fatto slittare di un anno l’adeguamento degli istituti scolastici alla normativa antincendio, rimandato al 31 dicembre 2016, proprio perché soltanto il 35 per cento delle scuole è dotato del certificato di prevenzione antincendi. Dunque quella del premier era, consapevolmente, una promessa da marinaio visto che i plessi scolastici fuori norma sono circa ventimila secondo un calcolo della Uil scuola.
Ma il dato che colpisce di più è che la percentuale di edifici a norma antincendio è aumentata soltanto del 5 per cento rispetto al 2014 quando era stato registrato un 30 per cento di edifici in regola. Quindi con questi ritmi è ipotizzabile che la promessa di Renzi si realizzi, sì, ma nel giro di una dozzina d’anni.
Ma ci sarebbero, secondo il Giornale, altri slittamenti, come quella che prevedeva che entro il 16 gennaio del 2016 venissero aggiudicati gli appalti per i lavori di messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici. Nel decreto invece la scadenza viene fatta slittare di 4 mesi fino al 30 aprile 2016. Dunque nessun miglioramento sostanziale in una situazione ancora disastrata come raccontavano i dati raccolti da Legambiente. Il 39 per cento delle scuole necessita di manutenzione urgente e il 30 si trova in zone ad alto rischio sismico.
Ma la sparata più grossa, secondo il quotidiano di destra, era quella sulla cancellazione del precariato e delle supplenze. Il governo infatti con la Buona Scuola aveva garantito che già da quest’anno scolastico non ci sarebbero stati più precari e supplenze. In realtà i precari non solo restano ma fino ad ora hanno pure dovuto lavorare gratis.da qui un’altra promessa, che gli stipendi verranno accreditati il 19 gennaio. Intanto i precari non soltanto non sono stati assunti ma oltretutto trascorrono le feste senza stipendio.
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