Domenica scorsa il candidato premier del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ha rilasciato una lunga intervista a La Tecnica della Scuola sul programma elettorale dei pentastellati sulla scuola. Tanti gli argomenti trattati dall’attuale vice-presidente della Camera. In particolare Di Maio ha parlato di “smantellamento” della Buona Scuola che non ha “nulla di buono”.
Il leader del Partito Democratico, Matteo Renzi, tramite un post sulla propria pagina Facebook ha risposto all’intervista di Luigi Di Maio. rilasciata alla nostra testata.
Lunga e articolata è la risposta dell’ex presidente del consiglio a cui si deve la riforma “Buona Scuola”, la legge 107/2015.
Abbiamo preso un impegno: fare una campagna elettorale sulla realtà, non sulle chiacchiere o sulle promesse.
E mostrare ogni giorno una differenza con gli altri partiti
Oggi Di Maio dice che se vincono loro smantelleranno “la legge sulla buona scuola perché che non ha nulla di buono”.
Prendiamo sul serio Di Maio, non sottovalutiamolo.
Ci sono 132 mila insegnanti che erano precari, che noi abbiamo assunto e che tornerebbero a fare i precari.
Ci sono gli aumenti previsti sia dal rinnovo del contratto che dalla Card Docenti che loro considerano mancia elettorale ma che per noi sono importanti.
Ci sono gli investimenti sull’edilizia scolastica che sfiorano i dieci miliardi di euro e superano i livelli degli ultimi 30 anni.
Ci sono le novità come la scuola digitale o l’alternanza scuola lavoro che aprono il futuro per i nostri ragazzi.
Ci sono 700 milioni in tre anni per la scuola dell’infanzia, la Zero-Sei.
Tutto questo verrebbe cancellato, anzi smantellato.
Per ripartire da capo e non si capisce bene con quali soldi visto che solo per coprire altre proposte a Cinque Stelle come reddito di cittadinanza e pensioni occorrono quasi 100 miliardi di euro. Ma davvero pensano che nessuno sappia fare due conti?
Ok, l’algoritmo per i docenti del sud non ha funzionato come avremmo voluto, è vero. Ma quanto abbiamo investito noi nella scuola non lo aveva mai fatto nessuno.
Vogliamo parlare di futuro? Ci siamo, a cominciare dal tempo pieno al Sud. Ma smantellare tutto ciò che è stato fatto sulla scuola perché lo abbiamo fatto noi è una scelta che fa male alla scuola e che fa male all’Italia.
Qualcuno può smentirci, nel merito e non con gli slogan?
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