Renzi non si fermi al rammarico per le lamentele della scuola nei confronti del Governo, malgrado gli investimenti: quel che conta è che ora faccia un passo in più.
Così Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, commenta le dichiarazioni fatte il 19 novembre dal premier intervistato a Otto e Mezzo dalla Gruber, nelle quali si è anche lasciato andare a una battuta dicendo che occorre essere davvero degli specialisti per spendere più di tre miliardi e incassare un mare di dissensi.
A bene vedere, però, quello che la sindacalista chiede al premier è un doppio passo.
“Non ci interessa capire a chi alludesse Renzi – dice la Gissi – ci preme molto di più sollecitarlo a riflettere sulle cause di quanto lamenta, e provare a porre qualche rimedio. Questa è una situazione nella quale non sono soltanto i lavoratori, toccati pesantemente in alcuni diritti, a reagire negativamente: le cronache ci raccontano con dovizia di particolari la rabbia di genitori e studenti su cui si scaricano gli effetti di un inizio d’anno disastroso. E questo avviene proprio per le scelte sbagliate di una legge che poteva e doveva essere fatta meglio”.
“Errori che con un po’ più di attenzione e di ascolto si sarebbero potuti evitare, e che secondo noi si possono ancora correggere. In parte lo si può fare valorizzando le sedi di confronto con le parti sociali: se si fosse applicato correttamente il contratto sulla mobilità, tanto per fare un esempio, non avremmo avuto il caos dei trasferimenti e ciò che ne è seguito”.
“Faccia un passo in più il premier – dice ancora la segretaria Cisl Scuola – oltre a lamentarsi di presunte incomprensioni: anzitutto assicurando le condizioni perché possa riprendere e procedere proficuamente il confronto in atto tra sindacati e MIUR, che abbiamo ritenuto un primo positivo segnale di attenzione ma che rischia di arenarsi per incomprensibili rigidità dell’Amministrazione”.
“Si convinca inoltre di quanto sia utile e necessario rimettere mano alla Legge 107, alla luce di ciò che non ha funzionato e soprattutto prevenendo, con le opportune correzioni su punti cruciali, come la titolarità su ambito e la cosiddetta chiamata diretta, possibili ulteriori disagi e tensioni. Noi siamo pronti e disponibili a confrontarci da subito: abbiamo idee e proposte precise, se vuole gliele possiamo esporre in qualunque momento”.
“Lo aiuteremo ad avere meno rammarico e rimpianto, così come lo avremmo aiutato a spendere meglio i miliardi investiti; ma soprattutto aiuteremo la scuola, i suoi lavoratori e i suoi utenti a ritrovare un po’ più di serenità“, conclude la sindacalista.
Siamo curiosi di capire se l’auspicio della Cisl venga raccolto: sinora, a dire il vero, siamo fermi agli annunci. Sul contratto, le risorse rimangono esigue. E di modifiche alla Buona Scuola nemmeno se ne parla. Anzi, con le leggi delega, si rafforzeranno diversi aspetti della riforma sinora non attuati. E a quel punto, se non si avranno interventi, quelli che poi chiede la Gissi, lo “strappo” con personale e sindacati sarà completo.
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