Preoccupa l’innalzamento dei contagi (quasi 11 mila nelle ultime 24 ore), il Governo si appresta prendere misure più stringenti, ma l’ex premier Matteo Renzi si scaglia ancora contro le scuole chiuse e si dichiara a favore della didattica in presenza: la didattica a distanza alle superiori “per me non ha senso. So per esperienza diretta che chiudere oggi le scuole e affidarsi alla didattica a distanza sarebbe una tragedia per chi crede nella sfida educativa. Con la didattica a distanza la scuola è dimezzata”, ha detto Renzi a ‘La Stampa’.
Il leader di Italia Viva punta quindi il dito sulla carenza di corse di bus e metropolitane, così come ha fatto il Cts: “Si paghino più corse, si coinvolgano i proprietari di autobus privati, si usino Ncc e taxi che soffrono: ma mandiamo i ragazzi a scuola”.
Renzi arriva a fare “una provocazione: anziché pensare di inviare l’esercito a controllare movida e negozi, mandiamo i pullman dell’esercito per accompagnare i ragazzi a scuola. Lo dico da mesi che serve un piano per la scuola”. Una proposta, quest’ultima, che a livello politico non era ancora emersa.
E ancora: “Dobbiamo convivere ancora per mesi con il virus e non si può procedere sulla base di emozioni passeggere. Il coprifuoco può essere una misura emergenziale e temporanea, ma abbiamo ancora diverse settimane prima di arrivare al vaccino”.
“Penso che sia più giusto concentrarsi sulle ‘t’ che mancano – osserva – tamponi rapidi, tracciamento, terapie intensive, trasporti pubblici”.
Sui soldi del Recovery Fund, il politico fiorentino dice: “arriveranno nell’autunno del 2021. Il punto però è che i soldi non ci arrivano per caso. I soldi vengono se presentiamo dei progetti credibili. Ecco perché chiedo da settimane di riunire un tavolo politico di maggioranza. Penso che Conte voglia attendere gli Stati Generali dei grillini e posso anche capirlo. Ma subito dopo bisogna guardarsi negli occhi e decidere dove si va. Perché – ha concluso Renzi – altrimenti il lockdown diventa quello della maggioranza”.
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