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Renzi sui ritardi dei vaccini anti-Covid: errore imperdonabile. Crescono gli appelli per dare priorità a docenti, Ata e presidi

I ritardi e le modalità di somministrazione dei vaccini cominciano preoccupare gli italiani. E non solo. Ad attaccare la politica condotta sinora sulle modalità di contrasto del Coronavirus è stato anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi: nel giorno delle dimissioni di Giuseppe Conte, l’ex premier ha detto che “sprecare i soldi del Recovery, perdere tempo sui vaccini, ritardare il ritorno a scuola, vivere di sussidi sarebbero errori imperdonabili”.

Renzi: i soldi del Recovery ultima occasione

Renzi ha quindi ribadito che “il Recovery Plan è l’ultima occasione: va colta adesso. Per il momento non è all’altezza delle nostre aspettative e soprattutto dei bisogni dell’Italia”.

La sferzata di Renzi diventa una frustata leggendo quanto dichiarato dal neo presidente degli Stati Uniti: “Nel settimo giorno della mia presidenza posso annunciare che aumenteremo le consegne di vaccini agli stati e questo consentirà a milioni di americani di essere vaccinati prima del previsto”, ha detto il presidente Joe Biden, sottolineando che agli stati sarà fornito un programma esatto sulle consegne ogni volta per tre settimane in modo da potersi organizzare

Sempre negli Usa è trapelato dai media che l’amministrazione Biden intende ordinare altri 200 milioni di dosi di vaccini Pfizer e Moderna, ovvero 100 milioni per ognuna delle due società: l’obiettivo è aumentare gli ordini dagli attuali 400 milioni a 600 milioni di dosi.

Intanto, continuano gli appelli per anticipare di due mesi l’avvio della somministrazione del vaccino del Covid ai docenti italiani e a tutti i dipendenti scolastici.

Commissione salute Emilia: prima il personale della scuola

L’ultima proposta arriva dalla commissione salute del consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, che ha approvato una risoluzione, presentata dalla maggioranza, per chiedere alla giunta Bonaccini di sollecitare il governo a inserire fra le categorie che possono accedere in via prioritaria al vaccino anti Covid anche gli insegnanti e, in generale, il personale della scuola e dei servizi educativi.

Nel documento approvato si chiede anche di dare priorità alle persone con disabilità e quelle non autosufficienti, oltre a chi presta loro assistenza, anche a domicilio, come ad esempio i dipendenti di cooperative sociali.

Le varianti del Covid-19 preoccupano

Va comunque ricordato che sale l’allerta per le varianti del virus SarsCoV2 in Italia, dopo i tre casi di positività a quella brasiliana scoperti in Abruzzo che si vanno ad aggiungere al primo caso registrato a Malpensa del paziente ricoverato a Varese e alle decine di casi di variante inglese segnalate negli ultimi giorni in Italia.

Sembra che le mutazioni del Covid siano potentissime, addirittura che possano eludere i vaccini anti-Covid, ma soprattutto sfuggire agli anticorpi monoclonali che si stanno affacciando sul mercato, una questione delicata su cui stanno provando a fare luce diversi studi.

Il rischio è che vengano deluse le attese generate dai risultati promettenti ottenuti finora nelle sperimentazioni, come quelli annunciati dall’azienda Eli Lilly, che dichiara una riduzione del 70% del rischio di ospedalizzazione e morte nei pazienti Covid ad alto rischio trattati con gli anticorpi monoclonali bamlanivimab (LY-CoV555) ed etesevimab (LY-CoV016).

Alessandro Giuliani

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