Matteo Renzi torna a parlare di scuola. E del suo cruccio per non vederla ancora interamente riaperta.
“È possibile che siamo l’unico paese che ha comprato i banchi a rotelle ma ha le scuole chiuse?”, si è domandato l’ex premier riferendosi ai due milioni e mezzo di studenti che fino all’avvio delle festività natalizie e d’inizio 2021 sono destinati a fare anche DaD.
Del resto, il segretario di Italia Viva è stato tra i pochi a rivendicare le lezioni in presenza, a partire dalle quinte classi delle superiori, già dalla fine dello scorso inverno, in pieno primo lockdown: per il politico fiorentino sarebbe bastato uno screening e il miglioramento delle misure di sicurezza.
Ospite del programma ‘Stasera Italia’, su Rete4, Renzi ha detto di non volere “fare polemica sull’accentramento dei poteri (il riferimento è alla suddivisione dei fondi del Recovery Fund? ndr), voglio un governo competente, che faccia funzionare le cose. La differenza in tempi di populismo è la differenza tra competenti e cialtroni”.
E ancora: “Se c’è un governo deve governare, se non è buono va a casa, io spero funzioni, il risultato lo vediamo alla fine”.
Cosa rimprovera al governo? “Troppe parole in libertà e pochi fatti”, ha chiosato il leader di Italia Viva.
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