Al termine dell’anno scolastico 2023-2024, Ancodis elabora il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti scolastici e alle figure di sistema.
Sono stati rilevati dati e informazioni che certificano la qualità e la quantità di lavoro di alto valore professionale di decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi per il funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole.
Nella sezione “Servizio reso nell’attività di collaborazione” (come da nomina del DS e Contrattazione di istituto) alla domanda “Di norma, per lo svolgimento del tuo incarico, in quali aspetti hai avuto delega del Ds”, si rilevano in ordine decrescente le seguenti percentuali:
Collaborazione con gli uffici di segreteria 82.8%
Organizzazione quotidiana del servizio 79.1%
Gestione dei rapporti tra le componenti scolastiche 76.9%
Sostituzione docenti assenti 67.9%
Accoglienza del personale per presa di servizio 67.2%
Gestione dei conflitti 64.2%
Rapporto con gli enti locali 57.5%
Redazione e/o monitoraggio di progetti 53%
E’ stato, inoltre, chiesto “Durante l’anno scolastico di cosa ti sei occupata/o costantemente?” con le seguenti risposte:
Preparare proposte di circolari, regolamenti, report e documenti 82.1%
Pianificare, organizzare e sorvegliare sul corretto utilizzo degli spazi scolastici 79.9%
Affrontare con alunni e genitori questioni legate alla disciplina/frequenza 73.1%
Sorvegliare l’applicazione dei regolamenti e delle procedure organizzative dell’istituto,
incluse questioni relative a sicurezza, trasparenza e anticorruzione, ecc 70.1%
Coordinare le attività extradidattiche relative al PTOF 57.5%
Per questo imponente lavoro necessario a garantire il funzionamento organizzativo e didattico, rileviamo che il 57.3% ha rilevato un incremento del proprio lavoro, il 39.6% una sostanziale stabilità rispetto al precedente a.s. e, infine, il 3.1% una riduzione.
Nella sezione relativa alle “motivazioni professionali”, alla domanda “perché hai accettato l’incarico?”,
78.4% per contribuire al buon funzionamento dell’organizzazione scolastica
67.9% per contribuire a sviluppare la comunità scolastica
56% per contribuire a migliorare l’offerta formativa della scuola
50% per contribuire a migliorare la qualità delle relazioni
Nella sezione “Valutazione professionale”, il 47% dichiara di essere favorevole ad essere valutato insieme al proprio Ds, il 36.6% in modo autonomo e soltanto il 16.4% dichiara la sua contrarietà alla valutazione.
In merito alla “valorizzazione professionale”, alla domanda “Per il riconoscimento del tuo servizio cosa proponi”, si rilevano le seguenti proposte:
avere riconosciuto il servizio in una carriera diversificata per l’76.9%
avere riconosciuto il servizio quale prerequisito di accesso al concorso per DS per il 54.5%
Nella sesta sezione relativa “all’Attività formativa”, si rilevano le seguenti azioni formative seguite nel corso dell’anno scolastico:
Normativa Sicurezza e prevenzione 52.2%
Nuove tecnologie nel contesto lavorativo 47%
Ancodis: “riconoscere pari dignità al lavoro dentro e fuori gli ambienti di apprendimento”
“Si parla di scuola autonoma e europea – dichiara il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – dimenticando (forse volutamente?) che senza questo imponente quotidiano lavoro organizzativo e progettuale, senza la professionalità di migliaia di donne e uomini, senza la loro disponibilità a lavorare per la comunità scolastica assumendo incarichi aggiuntivi, ogni scuola non potrebbe corrispondere ai suoi fini istituzionali e cioè garantire il diritto allo studio ai suoi alunni e l’efficienza dei servizi alla comunità scolastica.”
Il tema del funzionamento organizzativo e didattico della scuola italiana, dell’articolazione professionale della funzione docente e della conseguente vera carriera professionale sembra ancora misconosciuto dalle forze politiche e dalle OO.SS.!
“In un tempo di “riforme” nella scuola italiana, continua Cicero, come è stato fatto per gli assistenti amministrativi nella progressione all’area dei funzionari e dell’Elevata qualificazione prevista dal nuovo CCNL, non è possibile dimenticarsi di queste risorse professionali che rivendicano soltanto il diritto di piena esistenza contrattuale nel sistema scolastico italiano. In questi anni, lo Stato, il Ministero e le organizzazioni sindacali sono stati silenti se non indifferenti nei confronti del LAVORO aggiuntivo e della professionalità di oltre 100000 docenti.”
Lo sanno tutti che senza i collaboratori del ds e le figure di sistema la scuola autonoma NON può adempiere alla sua funzione istituzionale e, dunque, nell’articolazione della funzione docente occorre strutturare contrattualmente l’area delle figure di sistema o del middle management scolastico.
“Si tratta – conclude il Presidente di Ancodis – di riconoscere pari dignità al lavoro dentro e fuori gli ambienti di apprendimento; si tratta di definire un percorso di carriera che preveda per i docenti che lo vorranno la transizione in un’area intermedia e poi – se lo riterranno – a quella dirigenziale; si tratta di rompere il sistema della carriera piatta di fatto anacronistica che ha reso – per tantissimi – la funzione docente priva dei necessari stimoli professionali e poco attrattiva per le nuove generazioni che guardano al mondo del lavoro.”