Una politica distonica quella attuata a viale Trastevere, che da tempo colpisce, tutto il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario, con tagli devastanti, ma dall’altra parte riesce a destinare pillole d’oro a pochi eletti personaggi.
Se i tagli sono giustificati dal fatto che ci troviamo in una grave crisi economica e dal fatto che dobbiamo seguire le linee imposte dall’Europa, questi benefici d’oro perché vengono elargiti? Chi sono i fortunati beneficiari?
Quindi mentre il governo propone tagli per la scuola di centinaia di milioni di euro, il club degli esperti scientifici nominati nel 2008 dalla Gelmini, elargisce monete sonanti all’azienda privata di Ilaria Sbressa, moglie di Andrea Ambrogetti, direttore delle relazioni istituzionali di Mediaset e presidente dell’associazione del digitale terrestre, così come Massimo Zennaro, l’ideologo del neutrino viaggiatore nei tunnel sotterranei che collegano il Gran Sasso con Ginevra, prima di lasciare, il 22 dicembre del 2011, il Ministero, stanzia quasi un milione e mezzo di euro da destinare a prodotti multimediali per la scuola, una commissione mista creata tra i carrozzoni del Miur e dell’Ansas decide di investirne 730mila euro per comprare 19 “Pillole del sapere” realizzate proprio dall’azienda della Sbressa: un format di filmati della lunghezza di 3 minuti ciascuno, che aveva depositato in Consip, la società del Ministero dell’economia che serve per ottimizzare e rendere più trasparenti gli acquisti della Pubblica Amministrazione.
Ci sembra che da questa inchiesta di trasparenza ce ne sia poca e di sprechi in abbondanza. Con l’emergere di queste “pillole della vergogna”, sorge spontanea una domanda: il costoso e quanto inutile concorso a cattedra, non è che per caso rientra nel mercimonio di questi scandalosi sprechi? Vorremmo essere rassicurati dal taciturno ministro Profumo.