Il tasso di positività raggiunto di recente nel paese preoccupa i locali Dipartimenti per la salute pubblica, nonché il Ministero dell’Istruzione, disposto a varare stringenti disposizioni in specifiche regioni, tenendo in considerazione la percentuale di cittadini vaccinati con doppia dose e il grado di saturazione delle terapie intensive.
Il sistema scolastico ceco, consistente in plessi elementari, collegi superiori ed atenei pubblici e privati, non ha subito per ora importanti rimodulazioni in termini dell’erogazione della didattica, fanno sapere le autorità in una nota governativa. Preoccupa la risalita dei contagi in alcune aree del paese, tra cui la Moravia – Slesia, sita al confine con la vicina Polonia, dove si è registrato il maggior numero di morti e di contagiati in quest’area specifica del continente europeo.
La Certificazione Verde COVID-19 risulta utile solo per gli spostamenti da/per la Repubblica Ceca, mentre non è previsto alcun utilizzo a livello interno, almeno per il momento. Numerose le classi in quarantena.
Il Ministero della Salute pubblica ceco, riunitosi a fine agosto, ha riconfermato l’obbligo di ottemperare alle medesime regole atte a prevenire il contagio: mascherine a protezione delle vie aeree, mantenimento del distanziamento interpersonale ed utilizzo della segnaletica orizzontale volta a limitare gli ingorghi nei corridoi e nelle aree comuni degli istituti scolastici ed universitari.
Il personale scolastico, universitario nonché il corpo docenti non sono costretti a mostrare sul luogo di lavoro la Certificazione Verde COVID-19, che attesta l’avvenuta guarigione dalla patologia, la negatività a tampone o il completamento del ciclo vaccinale, previsto attualmente con doppia dose. Gli ingressi, per alcuni plessi scolastici ed universitari, restano contingentati, così come le uscite ed i turni per servirsi in sala mensa e per utilizzare attrezzature sportive ed aule laboratorio. Non è prevista, per il momento, l’applicazione della Certificazione Verde COVID-19 a livello interno, neanche per l’ingresso nelle sale cinema, nei teatri e nei mezzi di trasporto a lunga percorrenza.
Il kràj ceco, sito tra la città di Brno ed il confine con la vicina Polonia, si riconferma spiacevolmente come il peggiore in termine di tasso di positivi, ospedalizzazioni e numero di decessi. Si mantiene elevato il numero di studenti costretti alla quarantena preventiva per contatti stretti con un contagiato al virus Sars – CoV – 2 e quelli vincolati all’isolamento fiduciario per positività accertata. Dai primi giorni di ottobre, secondo i dati comunicati dall’Ufficio di Igiene sito ad Ostrava, sono state messe in quarantena circa 105 classi delle scuole primarie e secondarie; alla metà del mese corrente si registrano 273 classi in quarantena, per un totale di 4.100 studenti in isolamento con le rispettive famiglie.
È stata riscontrata inoltre, secondo quanto scritto dal quotidiano denìk.cz, una falsa positività in più della metà dei test antigienici effettuati: tale positività è stata fortunatamente esclusa dalla somministrazione successiva di un test PCR. “Un totale di 32 alunni testati positivamente per Covid-19 sono stati rilevati nell’MSK, questo è il numero di positivi dopo aver eseguito il test RT-PCR. Questi positivi sono stati attestati dal test dell’antigene, quando 90 alunni sono risultati positivi, mentre 58 di loro non hanno confermato la loro positività sulla base del test RT-PCR”, afferma Jana Beneš, responsabile dell’ufficio del direttore di KHS-Ostrava.
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