Il “nuovo corso” sulla chiamata diretta sta iniziando in modo un po’ confuso.
L’ipotesi di contratto siglata da Miur e sindacati l’11 aprile scorso prevede che i collegi dei docenti possano deliberare l’elenco dei requisiti ai quali i dirigenti dovranno attenersi per le chiamate degli insegnanti dagli albi territoriali.
In realtà, nelle scuole sta capitando un po’ di tutto.
L’irregolarità più evidente è che in diverse scuole i collegi dei docenti hanno già deliberato requisiti e criteri, senza però conoscere i dati relativi all’organico, in palese violazione di quanto previsto invece dall’ipotesi di contratto siglata l’11 aprile scorso che prevede esattamente il contrario (i collegi possono deliberare solo dopo la comunicazione degli organici alle scuole da parte degli Usr).
In altre scuole, la delibera non si è limitata all’elenco dei requisiti ma si è allargata ad una indicazione sulle modalità di chiamata (niente colloqui del dirigente con i docenti da selezionare); in qualche caso i collegi stanno cercando di riesumare criteri particolarmente discutibili che già lo scorso anno si trovavano nei “bandi” predisposti dai dirigenti scolastici (per esempio: disponibilità a supplire i colleghi assenti).
Ci vengono segnalati anche casi curiosi come quello di una scuola in cui il collegio avrebbe deliberato che i requisiti individuati devono essere posseduti tutti e 6 dai docenti che intendono ottenere l’incarico.
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