Categorie: Riforme

Resta il taglio di 134milioni alle paritarie

Nel pomeriggio del 10 novembre il nodo dei fondi alle scuole paritarie è finalmente arrivato  nell’aula della Camera.
Ma le ultime battute della vicenda lasciano quanto meno perplessi.
La vicenda è nota: la legge finanziaria in discussione in Parlamento contiene una norma che prevede una decurtazione di 133,4 milioni di euro dei fondi destinati alle paritarie; come avevamo evidenziato in un altro articolo, nei giorni scorsi lo stesso presidente Berlusconi aveva dichiarato che si trattava solo di una svista e che il Governo aveva tutte le intenzioni di ripristinare lo stanziamento.
A questo punto sono arrivati alla Camera due emendamenti, uno a firma di alcuni deputati della maggioranza e uno a firma dell’opposizione, praticamente identici.
Nel pomeriggio del 10 novembre l’aula ha preso in esame la questione e – un po’  inaspettatamente – le proposte di modifica sono state respinte.
L’onorevole Rubinato (PD), prima firmataria dell’emendamento dell’opposizione, ha fatto osservare che “se a livello nazionale vi sono 531.258 bambini su 1.652.689 che frequentano scuole d’infanzia non statali, significa che stiamo applicando un taglio gravissimo di un quarto dello stanziamento previsto in bilancio nel 2008 a carico di un terzo delle famiglie italiane”.
Alle osservazioni della Rubinato ha subito risposto Gabriele Toccafondi (Pdl, firmatario dell’emendamento del Pdl ritirato in corso di seduta in quanto il Governo aveva assicurato nel frattempo che i fondi per le paritarie sarebbero stati ripristinati rivedendo il bilancio complessivo del Ministero): “Dobbiamo prendere atto che il Partito Democratico è per il pieno riconoscimento della scuola privata e che lavorerà per noi in questi cinque anni per la reale parità scolastica e sarà anche al nostro fianco per spiegare ai manifestanti che non è vero che si taglia alla scuola pubblica per dare alla scuola privata”.
“Per questi motivi – ha concluso ironicamente Toccafondi –  sono decisamente soddisfatto”
Era inevitabile, a quel punto, la replica del PD che è intervenuto per bocca di Rosa De Pasquale: “Il Partito Democratico non è per la scuola privata ma per la scuola pubblica. Da quando è in vigore la legge n. 62 del 2000, che delinea il sistema nazionale di istruzione, viene individuata nell’ambito della scuola pubblica tanto quella statale quanto quella paritaria, con eguale dignità e che conduce ad eguali diritti e doveri”.
Dopo una mezz’ora di batti e ribatti l’emendamento dell’opposizione è stato messo ai voti.
Scontato il risultato: 198 sì 244 no, la Camera respinge.
Reginaldo Palermo

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Reginaldo Palermo

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