La rete Trans-Eurasia ha già dato vita a collaborazioni estremamente positive nel settore della ricerca e ha consentito alle organizzazioni che si occupano di ricerca di costituire una rete nella regione del Sudest asiatico. TEIN2 è il seguito di due connessioni precedenti e riuscite con la rete europea multi-Gigabit GEANT2, con i paesi mediterranei e dell’America latina. Una connessione tra la Corea del Sud e la Francia ha acquistato notorietà con il nome di TEIN1 ed è stata estesa nel 2004 grazie a un finanziamento di 10 miliardi di euro da parte della Commissione europea. Partecipano al progetto i seguenti partner asiatici: Cina, Indonesia, Giappone, Corea del Sud, Malaysia, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam, e sei di tali paesi ricevono fondi dall’UE. In occasione del forum sulla collaborazione UE-Sudest asiatico nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC) che si è tenuto il 19 e 20 giugno a Singapore, il commissario europeo per la Società dell’informazione e i media, Viviane Reding, ha sottolineato in che modo TEIN2 abbia già favorito la realizzazione positiva di progetti di ricerca collaborativi senza che vi sia stata una fuga di cervelli dall’Asia. Gli scienziati, infatti, sono in grado di collaborare con i colleghi d’oltreoceano senza allontanarsi dal laboratorio. Un altro caso di successo nei rapporti tra Unione europea e Asia, attribuibile a TEIN2, è costituito da un progetto congiunto tra Francia e Cambogia sull’eLearning nel campo della formazione medica. Gli studenti cambogiani seguono un corso di formazione in medicina per mezzo dello streaming di lezioni multimediali e di videoconferenze interattive. La connessione ha già reso possibile un progetto di lezioni virtuali cui hanno partecipato la Malaysia, il Giappone e la Cina. Le lezioni sono impartite contemporaneamente agli studenti dei tre paesi da professori provenienti dalla Malaysia, dal Giappone e dalla Cina che si alternano. Un altro progetto in fase di realizzazione comporta l’esame di manufatti antichi, come le ceramiche, e la collaborazione con ricercatori stranieri per studiare i pezzi.