“Riprendiamoci la scuola. Noi non ci fermiamo”. Un lungo striscione ha aperto questa mattina il corteo dei licei romani che sono tornati in piazza per protestare contro la ‘Buona Scuola’. Una manifestazione di circa tremila studenti da piazza della Repubblica al Colosseo.
50mila sarebbero stati gli studenti a scendere oggi nelle piazze italiane, oltre 90 quelle interessate dalla protesta, per “dimostrare quanto la legge 107 non sia voluta dalla maggioranza della popolazione studentesca”.
Tra loro anche gli studenti universitari. Lo comunica la Rete degli Studenti e l’Udu in una nota: “Migliaia e migliaia gli studenti e le studentesse oggi nelle piazze italiane. Piazze pacifiche, propositive, che non sono altro che il culmine di un processo di mobilitazione iniziato l’anno scorso, fatto di informazione e formazione, assemblee, dibattiti ed elaborazione di idee e proposte complete da parte degli studenti, a partire dalle scuole. Vogliamo una scuola buona per davvero, che sia sufficientemente finanziata con soldi pubblici e non soggetta alle necessità dei privati, una scuola in cui è possibile studiare a costo zero e in cui il diritto allo studio è attuato, una scuola in cui grazie all’integrazione, all’inclusione e alla cooperazione non si lascia indietro nessuno. Vogliamo una scuola buona per davvero”.
Soddisfatto il coordinamento dell’Unione degli Universitari: “Studenti medi ed universitari uniti in piazza per lanciare un messaggio chiaro: scuola ed università devono essere necessariamente unite nel processo di riforma, processo che va portato avanti con il pieno coinvolgimento dei principali protagonisti: noi studenti. Nel momento in cui anche il diritto allo studio universitario viene messo ancora più in dubbio a causa di tagli ai finanziamenti noi rispondiamo che l’accesso all’università deve essere garantito a tutti e tutte senza impedimenti di tipo economico o sbarramenti in entrata come il numero chiuso ed il numero programmato”.
Da Milano a Firenze a Roma a Napoli, sono partiti 90 cortei per rivendicare il diritto di parola nella gestione delle istituzioni scolastiche e l’università gratuita per tutti.
“Il percorso per la costruzione di una buona scuola deve essere condiviso con gli studenti, senza di noi non può esserci nessuna scuola buona per davvero”. I promotori dei cortei vogliono mandare un messaggio «chiaro» a coloro che ritengono i responsabili della legge 107.
Secondo l’Unione degli universitari, infatti, la riforma dell’Isee ha escluso migliaia di studenti dalle borse di studio, rendendo più complesso l’accesso all’istruzione a chi non ha una famiglia alle spalle capace di sostenere le spese. Proprio oggi il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ha convocato le associazioni di studenti per un incontro informale al Miur per discutere dell’emergenza Isee.
A Palermo gli studenti sono scesi in piazza anche per denunciare le disastrose condizioni dell’edilizia scolastica palermitana, che costringe gli studenti di diverse scuole palermitane a seguire le lezioni in turni diversi e in strutture fatiscenti e prive di servizi.
A Torino gli studenti hanno occupato il gasometro di corso Regina Margherita, poco distante dal Campus Einaudi dell’Università, area che dovrebbe essere trasformata in residenza universitaria.
A Milano hanno sfilato in un migliaio, partendo da largo Cairoli. Vicino al consolato ungherese i ragazzi hanno eretto un «muro» simbolico, hanno imbrattato con scritte la sede dell’Unicredit di piazza Cordusio e hanno occupato un edificio dismesso in corso di Porta Vigentina, dove hanno organizzato un’assemblea.
A Roma il serpentone di studenti è accompagnato da blindati della polizia e agenti, per evitare tensioni.
A Napoli i giovani studenti medi ed universitari, radunati a Piazza sanità, ricordano Genny Cesarano – il 17enne ucciso da colpi di pistola nel Rione – e più in generale, le vittime della camorra. Striscioni, cartelloni e cori hanno accompagnato i ragazzi lungo il tragitto che porta da piazza S. Francesco a piazza Verdi a Bologna.
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