Anche la Rete degli Studenti interviene sulla morte dello studente di 18 anni in provincia di Udine, vittima, durante lo stage nell’ambito di un progetto scuola-lavoro, della caduta di una lastra metallica.
“Un fatto gravissimo- dicono in un comuncato-, le cui dinamiche sono ancora da chiarire, che ci restituisce un quadro preoccupante delle condizioni di lavoro nel Paese e delle condizioni in cui studenti e studentesse svolgono i percorsi di scuola-lavoro. Attendiamo di capire modalità e eventuali responsabilità ma non possiamo rimanere impassibili di fronte alla morte di uno studente. Morire in un posto di lavoro durante un percorso di formazione è gravissimo. Da anni proviamo a sottolineare le storture di un sistema che manda studenti e studentesse sui luoghi di lavoro senza reali tutele e senza obiettivi chiari nei percorsi di crescita e formazione. Troppo spesso sono accaduti incidenti, tra cui questo gravissimo”.
“Ci aspettiamo da subito che il Ministero intervenga sulla questione. Non crediamo sia possibile morire a questa età mentre si fa un’attività didattica. Da quando è stata introdotta, l’alternanza scuola lavoro ora Pcto ha molti aspetti problematici. Tra tutti l’inserimento sui luoghi di lavoro senza un’adeguata formazione. Chiediamo risposte subito”.
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