Eurydice ha pubblicato i suoi ultimi volumi di ricerca, due report uno sui calendari scolastici e uno su quelli accademici nelle scuole europee. Nell’ottica di un confronto utile e costruttivo, dato dal conoscere il funzionamento dei sistemi di istruzione a livello internazionale, la rete Eurydice conferma con queste due ultime pubblicazioni la sua missione, che è quella di fornire strumenti e favorire l’internazionalizzazione.
I due report si inseriscono a pieno titolo come due punti di riferimento in questo specifico momento di incertezza per il perdurare della pandemia, dando modo di riflettere sulle modalità di riapertura delle scuole per garantire la sicurezza di tutti, nel mezzo di un imprevisto cambiamento per cui la routine dei sistemi educativi è stata messa a dura prova.
Una delle prime domande a cui la ricerca ha cercato di rispondere è proprio: come è organizzato l’anno scolastico in Europa?
Sorprendentemente emergono più similitudini che diversità, se si pensa che la ricerca ha interessato 38 paesi, tra cui i 27 Stati Membri, e anche Regno Unito, Albania, Bosnia-Erzegovina, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia.
Prendiamo per esempio i dati sull’inizio dell’anno scolastico: in 13 paesi/regioni, inizia generalmente in agosto e i paesi in cui la scuola inizia il più presto sono la Danimarca e la Finlandia. In Germania, anche se c’è un inizio ufficiale, il 1° agosto, in realtà le scuole dei diversi Länder iniziano tra il 3 agosto e il 14 settembre. Nei paesi dell’Europa Meridionale, (ad es. Albania, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna) ma anche in Bulgaria e Lussemburgo la scuola è iniziata quest’anno a metà settembre. A Malta, i bambini tornano a scuola alla fine di settembre; nel nord della Macedonia e Montenegro il 1° ottobre invece che il 1° settembre (a causa della pandemia Covid-19). Inoltre, in paesi come Austria, Germania, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Svizzera, l’inizio e la fine dell’anno scolastico variano in modo significativo a seconda delle regioni. In alcuni casi, come sta avvenendo in Turchia, per esempio, l’anno scolastico online è iniziato il 31 agosto, mentre quello in presenza a fine settembre.
Se si considera il numero dei giorni di scuola, si va dai 165 giorni dell’Albania ai 200 giorni di Danimarca e Italia. In generale, il numero di giorni di scuola è lo stesso nell’istruzione primaria e secondaria, tuttavia ci sono alcune eccezioni: ad esempio, in Francia e in Albania (entrambi a livello di istruzione secondaria superiore), in Grecia (nell’istruzione secondaria, i giorni di insegnamento e i giorni di esame sono inclusi), in Romania e in Serbia, il numero dei giorni di scuola del livello secondario è maggiore di quello del livello primario.
E ‘abbastanza variabile invece il numero di giorni di vacanza all’interno dell’anno scolastico. Oltre alla pausa estiva, ci sono altri quattro periodi principali di vacanze scolastiche in tutta Europa: le vacanze autunnali, Natale e Capodanno, le vacanze invernali/carnevale e la primavera/Pasqua. Ad eccezione delle vacanze di Natale/Capodanno, le altre vacanze scolastiche si differenziano sia per la lunghezza che per i tempi. Oltre a queste comuni festività, tutti i 38 paesi oggetto della ricerca offrono giorni di vacanza aggiuntivi per occasioni pubbliche o religiose. Così, per esempio, In autunno, i bambini hanno una settimana di vacanze in 19 paesi/regioni; negli altri paesi, invece, varia tra due o tre giorni (ad es. Repubblica Ceca, Malta, Slovacchia, Regno Unito – Irlanda del Nord e Islanda) fino a tre settimane (Svizzera) o nessuna vacanza in 11 paesi (ad es. Albania, Grecia, Polonia, Montenegro e Macedonia del Nord).
A Natale, quasi tutti i paesi offrono due settimane di vacanza; in Turchia si tratta di un solo giorno, una settimana in Slovenia, e fino a tre settimane nel caso della Germania, e ancora di più in Bosnia. Per il Carnevale, in circa 20 paesi/regioni, gli alunni hanno una settimana di vacanze e anche due settimane a Cipro, in Francia, Polonia e Turchia.
In questo caso i paesi presi in considerazione sono 37. Più articolata e complessa è l’analisi dei dati che riguardano l’anno accademico in Europa, laddove molte regioni determinano in maniera autonoma le date per gli appelli, la sospensione delle lezioni per brevi periodi di vacanza o per dare agli studenti il tempo di preparare gli esami. Anche in campo accademico, in tutti i paesi oggetto della ricerca, le vacanze più diffuse sono quelle natalizie. E infine anche la durata effettiva dei semestri varia da paese a paese.
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