Dopo l’importante manifestazione di venerdì 4 febbraio, dove hanno sfilato, in 40 piazze delle città italiane, più di 100 mila studenti per protestare contro le nuove modalità di esame di maturità, abbiamo voluto intervistare Tommaso Biancuzzi Coordinatore Nazionale della rete degli studenti medi.
Cosa ne pensate di questo nuova formula di esami di Stato del II ciclo, dove ci sarà una prima prova scritta di Italiano elaborata dal Ministero, una seconda prova scritta di indirizzo elaborata da ogni singola sottocommissione e poi da una prova orale?
Noi siamo profondamente contrari a quest nuovo-vecchio modello di esame di maturità, per tre ordini di ragione:
- si tratta di una decisione calata dall’alto senza nessun tipo di confronto con le organizzazioni studentesche;
- questa scelta oltre ad essere calata dall’alto, non tiene assolutamente conto delle gravi difficolta che questi maturandi hanno avuto negli ultimi tre anni, con periodi di lunghi mesi trascorsi in DaD e ancora oggi con una discontinuità tra presenza e DiD.
- infine questo tipo di esame di Stato lo abbiamo sempre criticato perché riteniamo che la valutazione della maturità non debba essere legata ad una semplice performance, ma sia legata invece a tutto il percorso scolastico dello studente, alla sua crescita personale, alla sua capacità critica di collegare le varie discipline.
Secondo voi cosa spinge il Ministro Bianchi a non raccogliere il parere tecnico espresso dal CSPI, contrario allo svolgimento della seconda prova scritta?
Il Ministro Bianchi, in questo momento, è completamente isolato, nel senso che le piazze piene di studenti hanno dimostrato di non essere con lui e di non avere per nulla apprezzato la sua decisione, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione si è espresso contrariamente alla sua bozza di ordinanza ministeriale sugli esami di Stato del I e II ciclo, l’ufficio di coordinamento nazionale delle consulte gli ha dato nuovamente torto, avallando tutte le ragioni della protesta di piazza, quando dovesse decidersi di convocare il FAST, anche il Forum delle associazioni studentesche gli darà torto, quindi quel suo arroccamento nelle sue posizioni, nonostante tutto il mondo esterno al Ministero e alla sua torre di avorio gli stia dando torto, è veramente inspiegabile. Speriamo nell’onestà intellettuale del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – ci tiene a specificare Tommaso Biancuzzi – che riconosca il suo errore e sia pronto a fare un passo indietro.
Che esame di Stato vorreste e cosa pensate dei percorsi obbligatori per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO) vista la vostra esperienza?
Noi vorremmo un esame che partisse da una tesina sulla falsa riga di una tesi di laurea e per quanto riguarda l’Alternanza Scuola-Lavoro in tutte le sue forme, compresa quella del PCTO, vorremmo che fosse svolta su una base didattica e non di mera esperienza lavorativa. I percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento vanno azzerati e riprogrammati con un nuovo e giusto paradigma evitando tutte le criticità emerse in questi anni.
Se non dovessero essere accolte le vostre istanze continuerete la vostra protesta?
La protesta continua in modo molto convinto, venerdì 11 febbraio alle ore 16 saremo a viale Tratevere sotto il Ministero per chiedere un passo indietro al Ministro Bianchi, ma saremo davanti al ministero dell’Istruzione anche per rilanciare tutte le nostre proposte e per chiedere a Bianchi di convocare il Forum delle associazioni studentesche per decidere insieme non solo come sarà il prossimo esame di Stato ma anche le decisoni che devono essere prese per la scuola in un momento così delicato e importante.