La questione delle reti di scuole si sta complicando, soprattutto nel Lazio dove diversi organi collegiali non hanno voluto deliberare l’adesione alle reti che si stanno costituendo.
Sulla vicenda interviene nuovamente l’Unicobas che sottolinea: “La costituzione di reti di ambito e di scopo per essere valida e legittima deve passare attraverso le deliberazioni del consiglio d’ istituto, così come prevedono sia la nota del Miur sia le disposizioni in materia di autonomia scolastica”.
Il fatto è che in molte delle scuole in cui collegio e consiglio di istituto hanno deciso di non aderire alle reti, i dirigenti scolastici stanno riconvocando riunioni degli organi collegiali per ottenere una revisione della decisione.
“Tale ‘bizzarria’ nel comportamento ‘democratico’ dei dirigenti scolastici – annota Unicobas – potrebbe essere ascrivibile solo ad una epidemia, se non fosse che pare si abbia a che fare con forti pressioni, come sembrerebbe da indiscrezioni trapelate dopo la riunione dei Dirigenti Scolastici con l’Usr del Lazio, convocata in tutta fretta il 13 ottobre”.
Secondo l’Unicobas si tratterebbe di pressioni non solo illegittime ma anche del tutto incompatibili con quanto assicurato a suo tempo dal Miur che aveva dichiarato: “Gli uffici scolastici regionali hanno solo il compito di promuovere reti di scuole senza forzature di tempi e senza obbligo di adesione da parte delle istituzioni scolastiche”.
Ma c’è anche un dato curioso: sembra che in alcune scuole il consiglio di istituto sia stato riconvocato non dal presidente, come dovrebbe essere, ma dal dirigente scolastico (in un caso addirittura dal vicepreside); modalità che potrebbere rendera illegittima non solo la convocazione ma addirittura tutti gli atti eventualmente approvati nel corso della seduta.
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